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Habitat in Marocco: crisi della pianificazione o della speculazione?

La Rete Marocchina per  la Casa Decente ha organizzato una conferenza dal titolo: Habitat in Marocco: "crisi della pianificazione o della speculazione?"

Mercoledì 12 giugno 2013, Rabat

Dossier de presse, Habitat  au Maroc, crise de la planification ou de la spéculation (12 06 2013)

Rassegna stampa, Habitat in Marocco, crisi della pianificazione o della speculazione (12 06 2013)

La Rete ha aperto i lavori con un intervento di inquadramento dei partecipanti nell'ambito della conferenza ponendo inoltre l’accento sul ruolo della rete in quanto attore della società civile e sul suo approccio rivendicativo in questo settore. Dopo l'apertura sono intervenuti gli esperti; in particolare, il ricercatore Driss Elfina ha iniziato il suo intervento con il riconoscimento della costituzione marocchina, sottolineando che la crisi abitativa è una crisi mondiale, presentando in seguito la seguente problematica:

Qual è l'impatto della situazione economica nello specifico della crisi abitativa?

Tra gli elementi di risposta, l'intervenuto ha sottolineato che, poiché il 23% della spesa dei nuclei familiari è destinato alla casa, e che, secondo i rapporti delle Nazioni Unite, il deficit è di 950 000 alloggi, il Marocco ha presentato direttive per la produzione di  125 000 unità all'anno, secondo le cifre ufficiali.

Per quanto riguarda la storia della politica abitativa in Marocco, l'intervenuto ha considerato che il discorso del Trono del 1994 del defunto Hassan è stato il primo passo a livello della politica abitativa sociale ed economica, prevedendo la costruzione di 200.000 alloggi all'anno.
 
Ha inoltre sottolineato che i progetti nel settore abitativo tra gli anni ottanta e novanta del secolo scorso sono stati finanziati da prestiti dall’ estero.
 
L'inizio del terzo millennio ha visto lo Stato abbandonare il controllodel settore abitativo, mentre il settore privato è diventato il controllore che ha portato alla creazione di notevoli cambiamenti a livello abitativo.
 
Nell'intervento di sintesi è stato considerato che esistono squilibri e vantaggi; gli squilibri sono numerosi, e tra questi vi è la problematica dei prezzi, il margine di profitto e la pressione fiscale. Poi ha menzionato un milione di unità abitative non utilizzate, cosa che ha spinto lo Stato a creare una tassa sugli alloggi non abitati.
 
Per altro verso, ha stimato che i problemi risiedono nella quantità di abitazioni che non sono distribuite equamente.
 
La signora Habiba, membro dell'Unione Nazionale degli Ingegneri Marocchini, ha posto l'attenzione sul problema dei senzatetto nell'ambito di un approccio sociale che li collega al fattore della povertà; ha continuato la sua esposizione dando qualche esempio ( periferie di abitazioni improprie) e ha sottolineato che la soluzione alla crisi abitativa è legata principalmente alla volontà politica.

Ha stimato che la molteplicità degli attori nel settore abitativo porta al favoritismo, al clientelismo e alla corruzione; ha inoltre affrontato il tema sia dal punto di vista tecnico che architettonico e ha evocato gli aspetti giuridici e del rapporto con l'habitat.

In conclusione, e dopo un dibattito franco, la conferenza ha dedotto i seguenti quattro importantiindirizzi di lavoro:

- La cooperazione  per lo sviluppo residenziale

- Le tasse

- I tassi d'interesse

- Gli immobiliari 

Riferimenti geografici


I(le) Traduttori(trici) Volontari(e) per il diritto alla casa senza frontiere dell’IAI che hanno collaborato con la traduzione di questo testo sono:

Giusy Morinelli, Sabrina Bruna

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