Home » Notizie » Abitanti d'Europa » Le cooperative di abitanti in Europa, una terza via per le case popolari

Mostra/Nascondi il menu

Le cooperative di abitanti in Europa, una terza via per le case popolari

Questa conferenza internazionale si rivolge ai responsabili locali, esperti, ricercatori, universitari, associazioni, studenti desiderosi di capire i cambiamenti e le sfide legate alla questione delle “case popolari”, oltre che alle risposte reinventate dalle società locali europee e americane.

« La cooperazione corrisponde ad una nuova forma di associazione che ha lo scopo di generare ed utilizzare il piccolo risparmio, eliminare alcuni intermediari e appropriarsi prima collettivamente e poi individualmente degli utili comuni». Ernest Brellay. Nuovo dizionario di economia politica. 1893.

Nel momento in cui la legge DALO entra in una fase operativa, i servizi specializzati dello Stato francese, ma anche le regioni, gli enti locali francesi e, in modo più generale, “le autorità organizzatrici” che, a diversi livelli territoriali sono di fronte ad uno squilibrio crescente tra la domanda e l’offerta di alloggi accessibili, non potrebbero fare a meno di dispositivi che capaci di rappresentare un’alternativa credibile alla situazione di “adurevole mancanza” di alloggi abbordabili. (ad esempio l’agglomerazione di Lione ha una lista d’attesa di 44.000 richieste di case popolari non ancora soddisfatte). Questa conferenza internazionale si rivolge ai responsabili locali, esperti, ricercatori, universitari, associazioni, studenti desiderosi di capire i cambiamenti e le sfide legate alla questione delle “case popolari”, oltre che alle risposte reinventate dalle società locali europee e americane.

Contesto e sfide

Nel 1998 la regione Lazio approva all’unanimità destra-sinistra una legge regionale che rende legale ogni tipo di occupazione di stabile pubblico abbandonato dal proprietario (comune, ente pubblico per l’edilizia abitativa...). Diventano legali le pratiche di autorecupero residenziale di edifici pubblici in cattivo stato abbandonati dai proprietari. I cooperatori assicurano la ristrutturazione degli edifici; mentre il proprietario (spesso il comune), in un processo di “sviluppo sostenibile” (installazione di riscaldamento solare, dispositivi di recupero delle acque piovane, uso di vernici biodegradabili...) si fa carico della ristrutturazione delle parti comuni. Famiglie e persone sole, disponenti di un bassi redditi, spesso vittime di sfratti, ritrovano in questo modo un alloggio dignitoso, la maggior parte delle volte in centri urbani (ad esempio a Roma). Così facendo, l’autorecupero residenziale permette di passare da alloggi insalubri ad eco-alloggi grazie all’investimento di cifre modiche (tra il –30 e il –50% del prezzo di mercato), ma anche grazie ad una forte mobilitazione di “capitale umano”. Sono circa 200 le proposte da parte di cooperative di autorecupero residenziale che il comune di Roma sta trattando con l’appoggio de un servizio tecnico municipale specializzato (la “Riqualificazione urbana”). Questo mostra, nel caso romano, un notevole potenziale, con circa 60.000 case popolari libere.

Oltre a questo settore di “autorecupero residenziale”, dall’inizio del 2000 si sta sviluppando un nuovo ramo, quello delle cooperative di “autocostruzione” (a Perugia, Milano, Napoli, Roma, Bologna, Ravenna..). Nel quadro di un progetto multiculturale, è stato proposto alle classi medie con una situazione finanziaria precaria, ma anche a quella fetta di popolazione proveniente dall’immigrazione, una forma molto innovativa di accesso sociale alla proprietà . Le cooperative di autocostruzione aprono la possibilità di ricorso a istituzioni finanziarie e bancarie originali, come ad esempio il GEPAFIN (in Umbria) o la « banca etica », il cui ruolo non si limita alla concessione di semplici mutui, ma prevede anche un’assistenza per tutta la durata dei progetti abitativi intrapresi dai cooperatori.

Se le società locali italiane appaiono in Europa come precursore di un rinnovamento del cooperativismo (Lazio, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna), cooperative dello stesso tipo nascono un pò dappertutto in numerose metropoli europee (Bruxelles, Rotterdam, Londra, Madrid, Berlino, Copenhagen...). Il loro grado di evoluzione varia comunque da una metropoli all’altra. Ci si interesserà inoltre al continente nord-americano e all’importante movimento cooperativo nato in Quebec negli anni ‘70, come anche alle più recenti e molto innovative « community Landship » degli Stati Uniti. Allo stesso modo, bisogna ricordare che le cooperative di abitanti traggono origine dai movimenti di contestazione urbana originari delle metropoli del continente sudamericano. Ad esempio, la assaidinamica cooperativa di mutuo aiuto El Ceibo di Buenos Aires.

Programma della conferenza internazionale

Venerdì 30 maggio 2008, Anfiteatro PRUNIER (ENTPE)

mattina

8:45- 9:15- Discorso di benvenuto dell’ENTPE.

9:15- Discorso di benvenuto di Philippe Sardin. Direttore dell’ENTPE

9:30- 10:00 - Presentazione delle sfide : Yann Maury. Doottore in Scienze Politiche. ENTPE.

10:00/11:00 – Prima tavola rotonda
« Società locali e cooperative di abitanti in ITALIA »
  • Ottavio Tozzo. Presidente dell’ONG ALISEI.Milano.
  • Arch. Marina Vecchiarelli. Servizio di «autorecupero». Città di Roma.
  • Renato Rizzo. Cooperativa « Vivere 2000 » Roma
  • Damiano Stufara. Regione Umbria. Coordinatore delle regioni italiane per le politiche abitative.
  • Massimo Pasquini. Unione inquilini.

Relatori : Maurizio Crocco. Archabout & Università La Sapienza. Roma & Yann Maury (ENTPE). Interpretazione simultanea (FR/ITA)

11:00/ 12:00 – Seconda tavola rotonda

« Cooperative di mutuo aiutoin ARGENTINA »

  • Cristina Lescano . Cooperativa El Ceibo TB (Buenos Aires).
  • Cristina Reynals. Professoressa. Instituto dell'Alloggiodella provincia di Buenos Aires

Relatori : Yves Cabannes. Professore. College of London University. DPU. (AGFE-ONU) & Cesare Ottolini (AIH). Interpretazione simultanea (FR/ESP)

12:00/12:45 Intervento di Laurent Arnaud. «I materiali alternativi e sostenibili, stato dei luoghi»

ENTPE (LGM) & direttore dei Grandi atelier dell’Isola di Abeau.

12:45-13:45- Pausa

Pomeriggio

13:45- 14:30- Terza tavola rotonda

« Auto-costruzione a Londra e occupazione residenziale a Rotterdam »

  • John Gillespie. Development Director.Community self-building agency. Londra.
  • Peter Blakeney & Christine Schoffler. Cooperativa Poortgebouw. Rotterdam.

Relatori : Nicolas Bernard. Professore. Facoltà di giurisprudenza di Bruxelles & Hans Tor Andersen. Università di Copenhagen. Dipartimento di geografia urbana. Interpretazione simultanea (FR/ANG)

14:30-15:15- Quarta tavola rotonda

« Cooperative di abitanti in Québec e « Community Land trust » negli Stati Uniti : un modelllo anti-subprimes per l’America del Nord ? »

  • Marie Bouchard. UQUAM. Professoressa. Cattedra di economia sociale per il Canada
  • Yves Cabannes. Professore. College of London University. DPU.

Relatori : Jean Louis Laville CNAM. IRESCO & François Ménard. PUCA

15:15-15:30- Pausa

15:30-16:30- Quinta tavola rotonda

« Francia : quale futuro per le cooperative di abitanti?»

  • Un rappresentante della Fondazione di Francia
  • Stéphane Gruet. Cooperative di abitanti a vocazione sociale e partecipativa. Toulouse.
  • Bertile Darragon (Habicoop Lyon)
  • Marie Odile Novelli. Vice-presidente della regione RHONE ALPES.
  • Un rappresentante del CNFPT
  • Un rappresentante del CGPC (MEDAD)
  • Michelle Arnaudies. (DIIESES)
  • Laurent Arnaud. ENTPE.GAIA.

Relatori : Nicolas Bernard (Belgio) & Renato Rizzo (Italia)& Marie Bouchard (Québec)

16:30- Conclusione scientifica della conferenza

  • Jean Louis Laville. Professore al CNAM & CNRS. Iresco. Parigi

Informations pratiques :

Informazioni pratiche :

Indirizzo : ENTPE, via Maurice Audin, 69518 Vaulx - ne - Velino

Come arrivare: Dalla stazione di Part Dieu, direttamente con la linea C3, fermata municipio di Vaulx-in-Velin (30mn)

Dall'aeroporto di Lione-St Exupéry, prendere la navetta per Part Dieu, poi la linea C3

Inscrizioni:

La partecipazione alla conferenza è libera e gratuita nel limite dei posti disponibili.

Pre-iscrizione obbligatoria indicando il vostro nome, funzione, indirizzo, e-mail, telefono, a :

Pranzare: Possibilità di pranzare sul posto, nel limite dei posti disponibili. Vendita di biglietti all'accoglienza.

Comitato scientifico

  • Jacques Theys DRAST-CPVST
  • Yann Maury. Dottore HDR. Scienze Politiche. ENTPE.MEDAD.
  • Jean Louis Laville. CNRS. IRESCO.CNAM.
  • Yves Cabannes. Presidente. Development Planning Unit. University College London.
  • Cesare Ottolini Alleanza Internazionale degli Abitanti
  • Nicolas Bernard. Professore. Facoltà di Giurisprudenza di Bruxelles
  • Maurizio Crocco. Prof d'arch. Università La Sapienza Roma.
  • Hans Tor Andersen. Univ di Copenhagen. dip. di geografia urbana.
  • Marie Bouchard. UQAM. Quebec. Cattedra di economia sociale e solidale
  • Patrice Cieutat. Fondazione di Francia.
  • Bertile Darragon. Habicoop.
  • François Ménard. PUCA. MEDAD.
  • Nadia Bensaïd & Patricia Vornich. Regione Rhône Alpes. (dir. delle politiche urbane)
  • Emilie Touchard. ANAH. Parigi.
  • M.M Beaufils & Billiotte CNFPT. Grenoble & Pôle national Habitat
  • Michèle Arnaudies . DIIESES.
  • Laurent Arnaud. Grandi ateliers dell’Isola di Abeau.
  • Laurence Lemouzy. Enti locali.

Traccia scientifica elaborata all’attenzione dei relatori e dei conferenzieri

Non si tratta di un quadro rigido, ma di un canovaccio comune alle prime quattro tavole rotonde. La quinta tavola rotonda, riguardante il caso francese, non seguirà lo stesso modello in quanto sarà solo possibile verificare la situazione dei progetti cooperativi e non le realizzazioni definitive. Sarebbe auspicabile che i relatori avviassero un confronto preliminare con i conferenzieri che compongono la loro tavola rotonda. Questo esercizio comune sarà utile durante la seduta, ma anche per la successiva fase di pubblicazione. (Numero speciale della rivista « Pouvoirs Locaux » previsto per il mese di dicembre 2008. Consegna degli articoli settembre 2008).

Laboratorio N°1 : Genesi e nascita delle cooperative

Il termine « cooperative di abitanti » merita di essere affinato e definito. Termine che risale al passato (è apparso in Francia nella seconda metà del 1800), la cooperazione corrisponde « ad una nuova forma di associazione che ha lo scopo di generare ed utilizzare il piccolo risparmio, di eliminare alcuni intermediari e appropriarsi prima collettivamente e poi individualmente degli utili comuni » (E.Brelay. 1893). Per quanto riguarda le diverse forme di cooperative di abitanti (autorecupero, autocostruzione, etc), la loro grande diversità e la loro posizione geografica, occorre interrogarsi sui diversi fattori e i concorsi di cause che ne sono all’origine. Come possiamo, col passare del tempo, riuscire ad analizzare il ruolo di ogni elemento che vi ha preso parte ? Considerati gli scarsi guadagni dei cooperatori, la questione dell’accesso al credito e ai finanziamenti specifici ha una particolare rilevanza. Questi ultimi sono in effetti considerati, dalle istituzioni finanziarie, come non « bancabili ». Il ricorso dei cooperatori a circuiti bancari di carattere etico (come ad esempio la Banca etica in Italia) stravolge le regole del gioco finanziario, come anche i rapporti di forza tra gli organismi che concedono prestiti (che diventano accompagnatori di progetti) e i cooperatori-costruttori. Da questo punto di vista e in termini di paragone, la crisi immobiliare che ha avuto inizio negli Stati Uniti nell’agosto 2007, a seguito dell’utilizzo di prestiti ipotecari a tassi variabili (i “ subprime mortgage ”, categoria di mutui riservati ai lavoratori poveri) potrà essere rivisitata in questa sede in maniera utile insieme alle prospettive per il futuro.

Laboratorio N °2 : Il genio tecnico dei cooperatori

Qui si pone la questione determinante del costo finale degli alloggi popolari messi sul mercato e del loro adeguamento ad una domanda sociale mal risolta. Come arrivare a creare un alloggio abbordabile ( affordable housing ) e “sostenibile”, per le popolazioni numerose che sono solitamente escluse dal mercato immobiliare privato (e perfino da quello pubblico) ? Le cooperative, nelle loro diverse forme, apportano degli elementi di risposta molto significativi anche nell’ambito dello sviluppo sostenibile. L’intervento diretto dei cooperatori nel ripristino o nella costruzione degli alloggi trasforma la relazione e la natura del lavoro tecnico realizzato, del suo costo finale, ma anche delle molteplici competenze esercitate. Si assiste quindi (in particolare a Roma, Perugia, Ravenna...) a una trasformazione del ruolo dei servizi tecnici municipali nelle loro relazioni con i cooperatori. Dal classico ruolo di istruttore di permesso di costruzione, questi ultimi diventano dei servizi di consulenza incaricatidel supporto e dell’affiancamento alle cooperative durante un progetto sia immobiliare che umano. Bisogna precisare che viene data un’attenzione particolare alla riqualificazione degli edifici in una prospettiva di svilupppo sostenibile: pannelli solari, dispositivi di recupero dell’acqua piovana, ricorso a materiali biodegradabili... È dunque possibile considerare, all’interno di un contesto così drammatico, le cooperative di abitanti gli strumenti dell’abbondanza in costruzione?

Laboratorio N ° 3 : La dimensione sociale delle cooperative di abitanti

Le cooperative di abitanti, nel loro processo di autorecupero residenziale, operano in maniera molto efficace per risolvere i problemi delle abitazioni insalubri, principalmente nei centri antichi. Sarebbe inoltre opportuno analizzare attentamente il bacino di utenza e la tipologia di persone a cui la cooperative si rivolgono prendendo parte all’autocostruzione assistita. Queste tipologie di abitazione innovative e alternative riescono a mescolare in maniera equilibrata popolazioni locali ed immigrati. Le ordinarie tensioni tra le diverse comunità sono regolate da un progetto collettivo di abitazione che ha lo scopo di soddisfare contemporaneamente la necessità di un bene comune condiviso e il vantaggio razionale (Rawls ) ricercato da queste popolazioni. Inoltre, il rapporto proprietario – inquilino si trasforma. Se di solito questa relazione si rivela strettamente individuale e iniqua all’interno di un’economia di mercato, con le cooperative questo rapporto cambia radicalmente la propria natura per entrare in una dimensione collettiva: i cooperatori/comunità di abitanti divengono un’unica entità collettiva di fronte ad un proprietario pubblico (o) privato.

Laboratorio N ° 4 : Lo statuto politico ed economico delle cooperative

Si tratterà di determinare le condizioni sufficienti e necessarie che consentono alle cooperative di abitanti di passare dal ruolo di semplice finestra di opportunità , se non di pratica illegale (le occupazioni), a quello di attore legittimo delle politiche pubbliche per l’abitazione. Qual è il ruolo che queste cooperative potrebbero ricoprire all’interno degli stati assistenziali europei, tra l’altro anch’essi all’interno di un processo di cambiamento? Inoltre, le cooperative hanno un ruolo nella dimensione economica e in particolar modo in quella lavorativa? Per esempio, le cooperative italiane e argentine dimostrano da questo punto di vista i loro sforzi nel diffondere e fornire ai propri membri le competenze tecniche e professionali “monetizzabili” nei confronti di una clientela solvente più classica (soprattutto nel campo delle prestazioni tecniche legate alle abitazioni ecologiche).

Alcuni elementi di bibliografia

Ayuntament de Barcelona. Mars 2003. « L’habitatge a la ciutat de Barcelona . »

Attar Michel, Vincent Lourier, Jean-Michel Vercollier (1998), La place de la forme coopérative dans le secteur de l'habitat en France, éditions .du PUCA

BERNARD. Nicolas « La problématique des campings permanents en Wallonie. Zones de non droit ou lieux d’expérimentation sociale ? Faculté Saint Louis. Bruxelles.

BOUCHARD. Marie. (Dir) & Jérôme Leblanc, Catherine Goulet-Cloutier . «Portrait de la situation en matière de recherche scientifique pour l’économie sociale du Canada» . Cahier de la Chaire de recherche du Canada en économie sociale . Collection Recherche – no R-2007-01

BOUSSAGUET L., JACQUOT S., RAVINET P. (dir.), Dictionnaire des politiques publiques , Paris, Presses de Sciences Po, 2004.

BOUDON R et Alii. Dictionnaire de sociologie. Larousse. 2003

BOUTHORS. Florian “Renouvellement urbain et ségrégation résidentielle. L’exemple du quartier de Brunnenviertel . » ENTPE. mémoire TFE. Septembre 2006. 115 pages et annexes.

COSTA A. & SCHAEFER JP. « L’Europe du logement : convergences et réalités. » N° 67. Fév 06 « Quelques expériences européennes sur de nouvelles formes de propriété ».

Community Self building agency. 2006 . Report. London.

Coloos Bernard (2001), Statuts atypiques d'occupation du logement : une réponse pertinente - Entre le locatif et l'accession, quels enseignements des expériences étrangères pour le contexte français, éd. Du PUCA

DELORME, A « L'auto construction de l'habitation : un support à l'insertion et à la structuration de soi. L'exemple d'habitats groupés en Grande-Bretagne", Le logement : outil de cohésion sociale , Namur, Ministère de la Région wallonne, collection Etudes et documents, 2003, p. 198 et s.

DEMOUSTIER Danièle (2001) L’économie sociale et solidaire , Paris, La Découverte Syros.

DOUGLAS Mary . Il n’y a pas de don gratuit / La découverte. Revue du MAUSS. 1990.

DONZELOT J., MEVEL, WYVEKENS A., Faire société. La politique de la ville aux Etats-Unis et en France , Paris Le Seuil, 2003.

El Ceibo RSU. Trajo Barrial. 2005. Buenos Aires argentina

ESPING-ANDERSEN G., Les trois mondes de l’Etat-Providence , Paris, PUF, 9999.

FERRATON. C. « Associations et coopératives. Une autre histoire économique ».2007. Eres.

FERRATON.C . MAUSS et l’économie solidaire . Revue du MAUSS. De l’anti utilitarisme. Anniversaire, bilan et controverses. 2006

FAURE A., DOUILLET A.-C. (dir.), L’action publique et la question territoriale , Grenoble, Presses Universitaires de Grenoble< avril 2005.

FERNANDEZ Alvarez Irène « te ndances socio-spaciales du néo-libéralisme `et qlternatives de recomposition du tissu social à Buenos Aires : le cas du CEIBO, une coopérative autogérée ». Mémoire 3ième cycle ENSA Paris la Villette. 2006.

GODBOUT.J L’esprit du don . La découverte. 2000

GODBOUT.J Le don, au-delà de la dette . Revue du MAUSS. De l’anti utilitarisme. Anniversaire, bilan et controverses. 2006

KINGDOM J. W., Agendas, Alternatives and Public Policy, New York, Harper and Collins, 1995.

KUHN S. Septembre 05. « La privatisation des logements communaux à Berlin : la défense des intérêts des locataires face aux investisseurs ». Mémoire ENTPE. Direction Y.Maury.

Kingdon. JW « Agendas, alternatives and public policies ». Brown and Co. 1984.

Lallement M., Spurk J. (eds.) (2003) Stratégies de la comparaison internationale , Paris, CNRS Editions.

LAVAL.Ch. “Jeremy Bentham et le gouvernement des intérêts ». De l’anti utilitarisme. Revue du MAUSS. 2006.

LAVILLE, Jean-Louis (Sous la dir.) (1994), L'économie solidaire. Une perspective internationale , Paris, Desclée de Brouwer.

LAVILLE, Jean-Louis, sociologie des services. Entre marché et solidarité . ERES.

LOIZU Maximo. « El movimiento coopérativo vecinal ». La veu del carrer . Sept/oct 2005

LORDON.F. Le don tel qu’il est et non tel qu’on voudrait qu’il fût . Revue du MAUSS. De l’anti utilitarisme. Anniversaire, bilan et controverses. 2006

LORDON.F « Et la vertu sauvera le monde... Après la débâcle financière, le salut par l’« éthique » ?, Raisons d’agir, 2003.

La veu del carrer « La cooperativa Arç Promou. L’economia solidaria . ». Mai/juin 2006.

La Veu del carrer. Dossier « La gran oportunitat perduda de fer habitage public a Sant Andréu ». Oct 2005

MAURY Y., Les HLM. L’Etat providence vu d’en bas , Paris, L’Harmattan, coll. Logiques sociales, 2001

MAURY Y. (dir.), Faut il réinventer le logement social et populaire en Europe ? Le rôle des associations, Certu, Avril 2006.

MAURY Y. Le logement social dans la métropole européenne : les associations au centre (Londres, Rome, Barcelone, Berlin). 2001.Plus. novembre 06

MAURY Y. (Dir) A paraître. 2008. « Les coopératives d’habitants en Europe, une troisième voie pour le logement populaire ». Edition DRAST-ENTPE

MAUSS Marcel. Essai sur le don. Forme et raison de l’échange dans les sociétés archaïques . Extraits de l’année sociologique. 1923. T1. Puf. 1989

PASQUINI. Massimo « Spéculation immobilière à Rome » Avril 06. In « Faut il`réinventer le logement social et populaire en Europe : le rôle des associations ». Yann Maury dir. Certu éditions. P 92 et suiv.

PERALES. Danel « La naissance de PROHABITAT 2000 ». Faut il réinventer le logement social en Europe ? Certu. Avril 06

Revue du MAUSS. “ De l’anti utilitarisme”. Anniversaire, bilan et controverses » La découverte. 2006.

SABATIER P, JENKINS-SMITH H., Policy Change and Learning: An Advocacy Coalition Approach . Boulder, 1993.

VIENNEY C. (1994) L’économie sociale , Paris, La Découverte Repères.