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la Via Urbana

Rio de Janeiro, crocevia verso l’Assemblea Mondiale degli Abitanti

Dopo il successo delle Giornate Mondiali Sfratti Zero, continua il processo preparatorio dell’Assemblea Mondiale degli Abitanti (FSM Dakar, 2011) . Si sono, infatti costituiti Comitati Promotori in vari paesi, mentre altri si stanno formando in tutti i continenti, particolarmente in occasione dei Forum Sociali in programma quest’anno.
Per tale motivo, è importante la tappa di Rio de Janeiro (22-26 marzo 2010). Sono in programma sia il Forum Sociale Urbano (FUS), organizzato dai movimenti sociali urbani locali e dalle reti internazionali per il diritto ad abitare, sia il Forum Urbano Mondiale 5 (FUM5), organizzato dall'ONU-Habitat.

Queste scadenze sono tanto più importanti in quanto, durante una Giornata di Solidarietà Internazionale con Haiti, abbiamo l'opportunità di fare un primo bilancio delle iniziative delle organizzazioni popolari a sostegno degli abitanti colpiti dal terremoto.
Senza dimenticare il territorio di Rio de Janeiro, dove gli abitanti non hanno alcuna intenzione di subire passivamente né l’impatto negativo della Coppa del Mondo di calcio (2014) né quello dei Giochi Olimpici (2016), in termini di sfratti delle classi popolari imposti da pesanti investimenti immobiliari.

L’Alleanza Internazionale degli Abitanti ha dunque deciso d’investirsi in pieno nell’organizzazione e nel sostegno di un programma di iniziative a Rio mirate al maggior impatto politico, in termini di coalizione di forze e competenze delle organizzazioni popolari e nei confronti delle controparti istituzionali. Appare infatti difficile credere che i governi, gli investitori, i professionisti e perfino l’ONU-Habitat, sarebbero in grado di abbandonare da soli l’approccio «mercantile» che ha finora caratterizzato la grande maggioranza dei loro interventi. Un approccio che è all'origine del possibile fallimento dell’ODM 7-11, se è confermato che il numero di mal alloggiati e senzatetto, invece di calare di 100 milioni, aumenterà di 700 milioni da qui all’anno 2020. Il neoliberalismo ha infatti loro impedito di vedere in tempo la bolla immobiliare e l’esplosione della crisi finanziaria e globale che tocca il mondo intero, con decine di milioni di persone in più gettate letteralmente in mezzo alla strada.

Se è, di fatto, importante che il FUM5 sia finalmente dedicato al «Diritto alla città - Colmare la divisione urbana», senza una precisa agenda degli impegni degli uni e degli altri in termini di decisioni politiche e budgetarie per lo sviluppo di politiche abitative e urbane pubbliche e partecipate, non resta che una fiera di parole.

Per queste ragioni e in riferimento agli accordi unitari presi dalle Convergenze Urbane durante il FSM de Belem, l’IAI si è impegnata con altre reti e organizzazioni di abitanti (COHRE, FAL, FNRU, HIC etc.) in diverse iniziative nel FUS e nel FUM5.

Il FUS, organizzato presso la struttura d’Açao da Cidadania, vicino al FUM5, è il vero cuore pulsante della mobilitazione popolare e del processo di costruzione dell’Assemblea Mondiale degli Abitanti.

I quattro filoni scelti (Violenza Urbana e Criminalizzazione della Povertà, Grandi Eventi e Globalizzazione delle Città, , Giustizia Ambientale nella Città, Zone Centrali e Portuali) sono infatti altrettante piste per sviluppare scambi e costruire insieme le prossime tappe a livello locale e globale.

Perciò sottolineiamo i laboratori e le assemblee organizzate dagli uni e dagli altri, che alimentano i contenuti e le riflessioni della riunione del Comitato Promotore dell'Assemblea Mondiale degli Abitanti. All’ordine del giorno, il bilancio del processo in cammino e la strategia di mobilitazione fino a Dakar.

Da seguire ugualmente il filo rosso delle video interviste dei leader sociali urbani nelle favelas e al FUS, condotte in collaborazione con il Museu da Pessoa, prima fase della sistematizzazione multimediale delle organizzazioni di abitanti, memoria costituente delle conoscenze condivise della rete in costruzione.

La marcia d’apertura del 22 marzo, trait d’union fra il FUS e il FUM, è una maniera concreta, per le organizzazioni popolari, d’incidere sui discorsi ufficiali, aprire gli spazi istituzionali, contestare l’approccio neoliberale e proporre un Nuovo Patto Sociale Urbano per un Habitat Giusto e Sostenibile , fondato sul diritto alla città per tutte e tutti. Proposto dalle principali reti mondiali per il diritto ad abitare in concomitanza col primo G20 sulla crisi, si tratta ora di dar seguito, in termini di mobilitazione su una Piattaforma g-locale unitaria, rivendicando e mettendo in atto politiche alternative per uscire dalla crisi urbana e globale.

Indicatore principale: il numero di senzatetto e mal alloggiati, da ridurre a zero, per divenire tutte e tutti abitanti a pieno titolo, costruttori coscienti e attivi delle città del futuro in cui già viviamo.

Al crocevia della sfida, Rio ci invita.

Riferimenti geografici


I(le) Traduttori(trici) Volontari(e) per il diritto alla casa senza frontiere dell’IAI che hanno collaborato con la traduzione di questo testo sono:

Carlotta Martini, Cinzia Pacetto