Lettera aperta dei movimenti sociali urbani ai ministri europei per la casa
Signori Ministri,
avendo avuto notizia dell’incontro informale tra i ministri europei per l’alloggio e lo sviluppo urbano che si terrà a novembre a Marsiglia, consideriamo importante esprimere le nostre preoccupazioni e formulare le nostre proposte, nonché esortarvi affinché questa occasione possa diventare la sede per l’apertura di un dialogo con gli attori della società civile provenienti dai movimenti sociali urbani.
In qualità di rete internazionale e di organizzazioni sociali (associazione degli abitanti, unione inquilini, comitati per i senzatetto e per i “mal-alloggiati”, cooperative abitative, centri sociali, volontari, associazioni di migranti), impegnate nella tutela del diritto alla casa senza frontiere, siamo molto attivi nella realizzazione di proposte volte a combattere gli effetti negativi dell’orientamento neo liberale adottato dall’Unione Europea in materia di sviluppo urbano e di politiche abitative.
Questo impegno si collega alle nostre preoccupazioni relative alle ragioni strutturali ed alle conseguenze della crisi finanziaria attuale, alle profonde ripercussioni del cambiamento climatico e dell’incertezza in campo energetico, ed ancora, si lega alle nostre preoccupazioni riguardo l’orientamento dell’UE in materia di coesione territoriale e di governo.
Noi pensiamo che la posizione dell’UE, inerente la politica monetaria, la deregulation dei mercati nazionali, la privatizzazione e la libertà di movimento dei capitali, la competizione territoriale e le relazioni ineguali con i paesi del sud, l’esigua tassazione dei redditi elevati e delle rendite, la distruzione del sistema di sicurezza sociale e la scarsità dei redditi hanno portato ad una crisi multidimensionale alla quale l’Europa e il mondo devono oggi far fronte:
- LA CRISI ABITATIVA in molti paesi, compresi quelli che erano risultati vincenti nella competizione economica globale, ma anche in quelli che avevano subito massicce privatizzazioni, deindustrializzazione, modelli squilibrati di finanziamento e di insediamenti urbani;
- LA CRISI DELLA STRUTTURA FINANZIARIA, in cui la speculazione globale sregolata, sia nel settore immobiliare che in quello abitativo, svolge un ruolo determinante e che, senza contare gli effetti sull’economia in generale, sulle finanze pubbliche e sull’occupazione, genera una serie di conseguenze negative sul finanziamento degli alloggi e delle infrastrutture, in particolare sul mantenimento delle strutture urbane e sulla possibilità di accedere a un'abitazione;
- LA CRISI DELLA SICUREZZA ENERGETICA E DEL CLIMA, che, già da sole, portano ad un aumento esorbitante dei costi dell’energia e del riscaldamento, ma anche a pesanti oneri finanziari, necessari per l’ammodernamento del parco alloggi che, nei prossimi decenni, cambierà radicalmente il modello di sviluppo territoriale;
- LA CRISI DEL SISTEMA DEMOCRATICO, di cui fanno prova le privatizzazioni dei servizi pubblici, la deregulation degli standard sociali nazionali, la disposizione di strutture governative locali e nazionali sempre più influenzate da interessi finanziari privati, che spingono il territorio ad una concorrenza sfrenata, attraverso norme meno rigide e più vantaggiose per gli investimenti;
- Tutto ciò porta ad una CRISI DELLA COESIONE nei seguenti ambiti: sociale, economico, ecologico, politico e territoriale.
Per combattere questa complessa crisi, noi pensiamo che l’UE debba rapidamente passare dall’attuale approccio d’integrazione economica “negativa” all’attuazione di un’unione sociale e politica, che orienti le politiche europee verso il principio dei diritti umani e sociali, di solidarietà all’interno e al di fuori dell’Europa, di sostenibilità in ambito sociale ed ecologico e di democrazia reale, che eserciti un controllo democratico sulle strutture e sui settori importanti dell’economia.
Inoltre, noi pensiamo che le politiche abitative sociali, cosi come quelle territoriali ed urbane, basate su un approccio “bottom up”, possano giocare un ruolo determinante nell’applicazione di tali principi e nella risoluzione della crisi multidimensionale.
Tutto ciò implica una revisione fondamentale della strategia di Lisbona e del Trattato di Lisbona: noi pensiamo che tutti i settori della politica e della società civile riusciranno a contribuire al meglio se inizieranno a sviluppare strategie basate ciascuno sul proprio settore di competenza.
Perciò riteniamo che l’incontro di Marsiglia abbia un'importanza particolare: rappresenta un’occasione unica per i ministri europei dello sviluppo urbanistico e della casa di discutere e promuovere, a seconda del proprio settore di competenza, soluzioni concrete alla crisi multidimensionale che interessa tutti i livelli territoriali, da quello privato all’equilibrio tra le regioni.
Per questo è importante che tutti gli attori sociali, istituzionali e politici interessati siano coinvolti.
Vorremmo svolgere un ruolo importante facendo in modo che la voce e le proposte dei cittadini europei vengano ascoltate a tutti i livelli. Nelle scorse settimane, infatti, molti cittadini hanno intensificato le mobilitazioni per il diritto alla casa in numerose città europee.
La discussione su questi argomenti, durante il Forum Sociale Europeo di Malmö (nel settembre 2008), che ha coinvolto organizzazioni sociali, autorità locali ed esperti del settore, ha maturato la proposta di un Forum europeo per il diritto alla casa ed alla città, uno spazio tematico per la discussione e le iniziative, per collaborare alla costruzione di un futuro basato sui diritti, sulle persone e sulle comunità. Vedere, a questo proposito, l'Appello allegato.
Su queste basi, proponiamo che a Marsiglia sia ricevuta una nostra delegazione, al fine di potervi formulare, sia individualmente, che collettivamente, le nostre osservazioni e proposte.
Oltre a presentare le nostre riflessioni sulle soluzioni necessarie a fronteggiare la crisi finanziaria ed ecologica ed anche in materia di coesione territoriale, desideriamo, in questa occasione, concentrarci sulla necessità di un’azione a livello europeo a favore di una politica dell’alloggio sociale, che riaffermi le funzioni dello Stato, che rafforzi le competenze e le capacità nazionali e territoriali e che rispetti la diversità e la sussidiarietà territoriale.
Signori Ministri,
desideriamo aprire un dibattito sulle sfide qui delineate, ascoltare le vostre analisi e proposte ed impegnarci in un dialogo utile. Crediamo nella vostra volontà di aprire tale dialogo e rimaniamo in attesa delle vostre risposte individuali e collettive, sulla base delle quali decideremo la strada da intraprendere e le iniziative da adottare in ciascun paese e a livello europeo.
No-Vox, International Alliance of Inhabitants