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Ushuaia: Habitat sociale per un mondo urbano

29 e 30 Novembre 2007

Con due giornate intense di lavoro e con la convocazione delle organizzazioni della società civile, di rappresentanti di organismi locali, nazionali e internazionali, si è concluso il seminario “Habitat sociale per un mondo urbano”, organizzato dalla Rete Habitat Argentina e dal Forum Sociale Urbano della provincia della Terra del Fuoco.

Dell’accoglienza si sono occupate la dott. Gabriela Soto e la dott. Alicia Alzaraz, che hanno illustrato come si sarebbe svolto il seminario, spiegando che il primo giorno di attività sarebbe stato dedicato alle relazioni e all’illustrazione dei casi, con la partecipazione delle organizzazioni locali e nazionali degli abitanti. La mattina del secondo giorno era prevista la visita agli insediamenti abitativi, a mezzogiorno colazione di lavoro con i dirigenti sociali presso il parlamento, e nel pomeriggio l’assemblea plenaria e le conclusioni, con la partecipazione della governatrice neo-eletta María Fabiana Ríos.

Il gruppo musicale Jarcha Marka, formato da musicisti di origine andina, ha inaugurato l’evento e il coordinatore ha dichiarato: “Né andino argentino né andino boliviano, semplicemente andino, che ha diritto a un pezzo di terra in queste terre.” (...) Ha denunciato l’insensibilità dei politici e di coloro che invadono e sottraggono la loro terra. Quindi il deputato provinciale della Terra del Fuoco, il dott. Manuel Raimbault, ha sottolineato (...) “l’importanza del seminario per cominciare a prendere in esame alcune questioni relative alla nostra provincia e darci degli strumenti per affrontare temi fondamentali come il diritto alla casa, senza il quale non si possono considerare gli altri diritti umani. È molto importante anche definire, nell’ambito della legge di emergenza, la necessità di stabilire un progetto da realizzare in stretta collaborazione con i comuni e di chiarire che senza la casa non si può pensare agli altri diritti umani, perché l’habitat è centrale rispetto agli altri diritti ai quali, senza questo, non si può avere accesso: l’inviolabilità del domicilio, l’intimità, la famiglia, la dignità. Si deve inoltre discutere non partendo dalle necessità degli stati ma dalle necessità delle persone”.

La coordinatrice generale del Forum Sociale Urbano della Terra del Fuoco, dott. Silvia Paredes, ha in primo luogo ringraziato i dipendenti comunali che hanno messo a disposizione i locali e che, nonostante siano in sciopero, hanno fatto in modo che gli impianti del Municipio fossero in funzione durante il seminario. Ha ringraziato anche le famiglie dei vari quartieri che partecipano e quelle che per vari motivi non sono potute intervenire. È stato quindi proiettato il video della storia del Forum Sociale Urbano.

A seguire, in rappresentanza del Centro Informativo delle Nazioni Unite, il dott. Gustavo Poch si è rivolto al pubblico (...) “In qualità di funzionario delle Nazioni Unite per l’Argentina e l’Uruguay e come responsabile dell’ufficio informazioni, non dei progetti. Ossia, tra i nostri compiti non c'è l'appoggio a progetti sociali, perché ci occupiamo fondamentalmente di tenere i contatti e di fornire informazioni delle Nazioni Unite in questa area geografica. Ringrazio gli organizzatori per averci invitati a partecipare a questo dibattito e a questo spazio di riflessione sul tema del diritto alla casa e su altri temi collegati. Desidero sottolineare che il diritto a una abitazione dignitosa e sicura per tutti gli esseri umani, senza distinzione, è un tema di rilievo per le Nazioni Unite sin dalla loro fondazione, nel 1945, perché è un diritto umano fondamentale, inscritto nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani nel 1948, oltre a essere un tema obbligatorio e rilevante per i vari vertici mondiali che si occupano degli insediamenti umani. Nel primo vertice sugli insediamenti umani del 1976 si faceva notare che gli insediamenti umani non rientravano nello sviluppo sociale.”

L’Alleanza Internazionale degli Abitanti, per mezzo del coordinatore generale Cesare Ottolini, ha commentato: “Ci troviamo alla fine del mondo ma sembra che anche qui ci siano dei problemi; apparentemente la terra è molta ma le organizzazioni degli abitanti mi informavano che ci sono anche molti sfratti, oltre 2500 a breve. Perciò considero che questo incontro debba essere un’occasione non solo per discutere fra noi, ma anche per cercare una soluzione per queste famiglie.Non varrebbe la pena trovarci qui senza proporre una soluzione, perché qui non ci sono solo i movimenti sociali ma anche le istituzioni. Questa è la proposta che sta facendo l’Alleanza Internazionale degli Abitanti che, sottolineo, è una rete globale che nasce dalle organizzazioni di base.”

Dando inizio alle relazioni e ponendo il “diritto alla città” come parola d’ordine, Teresa e Adelina del Movimento degli Occupanti e degli Inquilini (MOI) hanno parlato dell’interessante esperienza che stanno realizzando nella città di Buenos Aires e che si moltiplica altrove nel paese. Attualmentestanno organizzando a Buenos Aires una confederazione fra le loro cooperative e quelle cooperative.

José Godoy, rappresentante del Quartiere 15 de Octubre de Río Grande e di altri sei quartieri, ma anche membro della commissione intercircoscrizionale “Nuevo Sur”, ha suggerito un’alternativa per la soluzione al problema abitativo basandosi sulle proprie esperienze

Il rappresentante del Sottosegretariato Territoriale per l’habitat sociale ha sottolineato l’importanza dell’occasione di lavoro con le organizzazioni della società civile a sostegno degli insediamenti.

Quindi i leader degli insediamenti di Ushuaia hanno proseguito parlando di “donne, famiglia e giustizia”. Sono intervenute Vanesa Poggioni, Soledad Paniagua e Verónica Fabas, rispettivamente dei quartieri 10 de Febrero, 11 de Noviembre e Obrero.

È poi intervenuto l’architetto Jorge Lombardi che ha detto: “Oggi sono contento perché condivido moltissime cose, quasi tutto ciò che è stato detto, e per sommarmi e collaborare con voi vorrei condividere le mie idee in qualità di ricercatore nell’ambito delle politiche e delle tecnologie abitative dell’Università Nazionale di La Plata.”

A conclusione della prima parte delle relazioni, l’architetto María Isabel Garzia ha presentato il progetto di legge di Silvia Augsburger (deputata nazionale). Garzia fa le veci di Augsburger che non ha potuto essere presente ma non ha voluto far mancare il suo contributo a queste giornate internazionali sul tema dell’habitat alla ricerca di una soluzione definitiva al problema abitativo in Argentina. Perciòha spiegato una sintesi del progetto di legge sull’uso del suolo che stanno per presentare al Parlamento nazionale. È probabile che sarà approvato più avanti, perché ha spiegato che questo progetto di legge (...) “è in sintonia con le proposte avanzate dai deputati nazionali Mariano West e Edgardo Depetris, proposte di modifica alla legge 24.374 sulla regolarizzazione della proprietà terriera: la riduzione a tre anni dei tempi di assegnazione agli occupanti di una prima abitazione stabile con valenza retroattiva dall’1 gennaio 2008; la regolarizzazione delle lottizzazioni.”

Gustavo Ponch del CINU ha esposto gli Obiettivi del Millennio (ODM) sottolineando alcuni elementi importanti da realizzare quali: l’impegno da parte dei capi di stato e di governo – assunto durante il vertice del millennio delle Nazioni Unite del 2000 – a eliminare la povertà estrema nel 2015; gli strumenti per la pianificazione razionale delle politiche sociali; un insieme di obiettivi quantificabili e con scadenze che permettano di valutare i progressi generali nella realizzazione degli impegni assunti nella Dichiarazione del Millennio. Risultati che non si potranno raggiungere finché non si riuscirà a considerare la povertà un riflesso della mancanza di uguaglianza, di diritti umani e di giustizia sociale. Una strategia che si avvale di una visione pluridimensionale della povertà intesa come carenza. Una responsabilità che deve essere condivisa dalle principali istituzioni finanziarie internazionali (la Banca Mondiale, il FMI, le Banche regionali per lo sviluppo, i membri dell’Organizzazione Mondiale del Commercio).

A seguire, è intervenuta la coordinatrice per la regione sud dell’Alleanza Internazionale Cristina Reynals, che ha suggerito uno spazio di riflessione in cui si possa sentire “l’umore degli abitanti”, e unirsi alla lotta per l’habitat sociale in America Latina.

Per il sud della Repubblica del Cile, la dott. Alejandra Córdova e la dott. Jennifer hanno presentato l’analisi della situazione svolta da El Porvenir e l’organizzazione delle reti della regione australe.

Juan Gómez ha parlato della resistenza e della lotta dei lavoratori della regione australe nel caso della Filanda Fueguina, iniziata quattro anni fa e tuttora aperta perché le notifiche continuano.

Ha poi preso la parola Carlos Gómez, direttore della fondazione Fueguitos Autoconvocados, che ha ringraziato le organizzazioni locali per averli inclusi in questo seminarioLoro hanno iniziato da appena un anno l'attività assiemealla chiesa locale e stanno raccogliendo firme per la legge sull’emergenza abitativa per poter poi continuare a occuparsi degli sfratti.

Dopo un breve intervallo i presenti sono stati informati che il dibattito sarebbe ripreso il pomeriggio del giorno seguente.

Si è quindi proseguito con la relazione del gruppo dell’Unità Esecutiva Provinciale delle Missioni, affidata a Walter Vogeli, all’architetto María Olga Kunze e al dott. Jorge Armando Barrionuevo. Hanno parlato dei vari progetti che si stanno realizzando nei quartieri, dell’infrastruttura sociale di base, dell’accesso alla proprietà della terra, del rafforzamento delle organizzazioni comunitarie, del miglioramento della qualità della vita della popolazione relativamente alle necessità basilari che ancora non sono soddisfatte, dei redditi bassi, dei problemi ambientali e delle regolarizzazioni dei titoli di proprietà.

Da San Martín de los Andes, Walter Morea della Commissione Vicini senzatetto per una abitazione dignitosa ha illustrato con immagini il “Progetto di insediamento abitativo interculturale” che si sta realizzando nella sua comunità in accordo con Lof Mapuche Curruhuinca.

A conclusione della prima giornata di lavoro, la signora Claudia Lara, Fabricio Ozuna e Nelson hanno parlato del Tavolo Istituzionale per la legge sull’emergenza abitativa di Ushuaia, a cui collabora il Parlamento.

Al terminei presenti propongono che nell’assemblea plenaria del mattino seguente si possa redigere un documento che segnali la gravità della situazione abitativa nella provincia della Terra del Fuocoe aA sostegno delle famiglie minacciate di sfrattoA tal fine è necessario iniziare subito e avere i locali disponibili fino alle ore 20:00. Dal momento che i dipendenti comunali sono in sciopero, Silvia Paredes si è assunta la responsabilità della gestione.

I rappresentanti della CTA invitano tutti i presenti alla cena nella loro sede e ci si accorda per ritrovarsi il mattino successivo alle 9:00 per la visita agli insediamenti.

Venerdì 30 novembre alle 9:30 ha inizio la visita: Dos Banderas, Escondido, Barrio Obrero, La Bolsita, Barrio Nuevo, Mirador de Ushuaia, Diez de Febrero, Valle de Andorra, Altos de la Cumbre, La Bombonera, Felipe Varela, Bella Vista, Esperanza II, Cañadón, 11 de Noviembre.

Alle ore 13:00 pranzo di lavoro presso la sede del Parlamento con le organizzazioni ospiti. Durante la colazione di lavoro sono emerse le prime proposte per cercare una soluzione definitiva al problema di un habitat adeguato per la provincia della Terra del Fuoco.

Alle 15:00 si riprendono le attività. In rappresentanza delle organizzazioni ospiti, il resoconto della visita ai quartieri è presentato da Adelina e Teresa del MOI, Carlos Armando della Federazione dei comuni della città autonoma (FEDEVI) di Buenos Aires, Susana Funes dell’associazione civile Nuestro Hogar de la Boca, la dott. Patricia Fernández della Consulta per i diritti umani del Nord Est argentino di Resistencia Chaco. Sono stati molto colpiti dall’esperienza vissuta, che li ha portati a visitare famiglie in difficoltà economiche e senza accesso ai servizi primari. La polizia sorveglia l'accesso agli insediamenti. Durante la visita hanno raccolto testimonianze secondo le quali la polizia controlla le cartelle dei bambini e perquisisce i vicini che entrano per impedire che portino materiali da costruzione, bombole di gas, ecc.. La realtà vissuta durante la visita li ha colpiti profondamente e hanno proposto di compiere azioni concrete e di agire unitariamente.

Per portare avanti quanto proposto il giorno precedente, si valuta se sia meglio lavorare in assemblea generale o in tre commissioni, per affrontare i problemi e produrre il documento. Nel primo giro di consultazioni, i partecipanti decidono di lavorare insieme nel salone, di sottoscrivere tutti il documento e di consegnarlo alla governatrice eletta della provincia, dal momento che si è impegnata a essere presente. Si decide anche che gli interventi siano fatti senza microfono, per facilitare la comunicazione.

Dopo un dibattito molto partecipato e pregnante, alla presenza della governatrice eletta della provincia, (alla quale abbiamo chiesto altro tempo per concludere), il documento è stato redatto e quindi firmato da tutti i presenti.

Si chiede al Forum Sociale Urbano di svolgere le conclusioni del seminario. Silvia, Alicia e Gabriela hanno sottolineato che è possibile lavorare sul dissenso e danno notevole slancio alle nuove proposte di lavoro. “Il nostro intento non è solo quello di mostrare la povertà, bensì di rafforzare il capitale e lo sviluppo umano, di continuare a crescere con le reti. Ringraziamo tutti per essere arrivati fino a Ushuaia e per essere partecipi di tutto questo. È uno stimolo per la riflessione e per l’impegno. Sia chi è coinvolto personalmente sia chi non lo è sente il peso del problema. È evidente che qui è iniziata una nuova tappa. Ringraziamo tutti per l’aiuto, ma dobbiamo purtroppo informare che, in base alle informazioni di cui disponiamo e nonostante tutti gli sforzi che si stanno compiendo, la magistratura ha posto sotto inchiesta un altro insediamento. Si tratta diuno dei punti centrali del documento che stiamo redigendo. Dal momento che sappiamo che la magistratura risponde a un modello economico, sottolineiamo l'impatto di queste giornate, anche per la presenza di tanto pubblico, a dimostrazione che la società comincia a interessarsi a questi temi per creare condizioni di vita migliori. Questa è la sfida. Grazie infinite a tutti.”

Si chiede alla governatrice eletta della provincia della Terra del Fuoco che chiuda il seminario “Habitat sociale per un mondo urbano”.

María Fabiana Ríos:

“In primo luogo desidero ringraziare gli organizzatori per avermi affidato le conclusioni, ma voglio anche dirvi che sono venuta a ricevere le proposte che sono state discusse, elaborate e redatte da voi in questa giornate di lavoro che sono il risultato di un processo sociale molto complesso in questa Terra del Fuoco. Dobbiamo sicuramente recuperare e rafforzare i vincoli di solidarietà, i vincoli di cittadinanza che sono senza dubbio alquanto trascurati. Avete parlato degli accordi raggiunti nonostante il dissenso: nella società attuale è necessario costruire accordi a partire dal dissenso, anche quando il dissenso è visto come segno di inimicizia non superabile che rende impossibile stabilire legami fra le persone.

Se parliamo della terra e dell’habitat, non possiamo non dire quanto è importante per ciascuno sapere di avere un luogo in cui trovare riparo. Nella storia dell’umanità, uomini e donne sono sempre andati alla ricerca di un luogo che assicurasse riparo e protezione. La nostra provincia vive un problema che ha ormai raggiunto il culmine, perché lo stato non ha ascoltato e non ha guardato: non ha ascoltato le richieste e non ha aperto un canale per il confronto, che lo portasse a considerarsi responsabile della soluzione del problema e che gli permettesse di osservare la società.

Da parte nostra, come governo, c’è il massimo impegno a ricevere questo documento, analizzarlo e discuterne, ad avviare soluzioni. Per non lasciare spazio a dubbi lo ripeto: si tratta di istanze per una soluzione unitaria, di una soluzione partecipativa che deve avere come protagonisti gli abitanti e che necessita dell’impegno delle istituzioni, dello stato, dei comuni e della provincia. Il tema dell’habitat deve essere affrontato come una questione di diritto in tutti gli ambiti: nell’ambito dello sviluppo urbano, dello sviluppo sociale, delle opere pubbliche, della sanità, dell’educazione. Solo così si troveranno delle soluzioni. La scommessa da vincere è garantire l’habitat e non criminalizzare la povertà.

Dobbiamo continuare in questa direzione, sicuri che solo attraverso il dialogo e con la tolleranza nel dissenso potremo fare qualcosa. È fondamentale mantenere aperti i canali per la partecipazione civile. Vi ringrazio perché permettete che ci sia comunicazione con questo governo con regole che ci danno la possibilità di controllare. Grazie. Buona sera e grazie infinite a tutti per il lavoro svolto.”

Viene consegnato il documento con la firma di tutte le organizzazioni presenti. Cesare Ottolini regalaa alla governatrice la maglietta dell’Alleanza Internazionale per la campagna Sfratti Zero e manifesta la sua fiducia.

I partecipanti sono quindi invitati a visitare la mostra fotografica artistica “Ci pisciano addosso e la stampa scrive che piove”.

Foto: Rete Hábitat Argentina

Hanno coordinato per la Rete: Silvia Paredes, Alicia Alcaraz, Gabriela Soto, Fernando Ojeda

Ushuaia, 30 novembre 2007

Denunciano:

  • Le violazioni - da parte delle autorità della provincia, degli organi municipali e nazionali, come pure da parte del potere legislativo e giudiziario – del diritto alla casa e alla terra di cui è vittima gran parte degli abitanti della Terra del Fuoco, degli inquilini, degli occupanti in situazione irregolare, dovute alla assenza di politiche pubbliche civili e rispettose di un habitat adeguato e sostenibile.

Esprimono:

  • la SOLIDARIETÀ alle organizzazioni sociali in lotta.

Propongono:

AZIONI IMMEDIATE:

  • Garantire l’adempimento della legge 746 nell’ambito di una alleanza socio-politica;
  • Convocazione di un tavolo di concertazione e gestione, in cui si stabilisca uno status-quo articolato, a cui partecipino parti statali, il potere legislativo e giudiziario provinciale, il municipio, le organizzazioni sociali, territoriali e i cittadini, con lo scopo di dare avvio a un processo di discussione e a un progetto per le politiche abitative e territoriali;
  • Pretendere che siano immediatamente prosciolti da qualsiasi indagine o processo gli abitanti indagati e che gli insediamenti siano liberati dal controllo della polizia;
  • Lanciare la campagna Sfratti Zero promossa dall’Alleanza Internazionale degli Abitanti.

PROPOSTE

  • Garantire l’inizio di un PROCESSO DI PIANIFICAZIONE partecipativa e pluridimensionale che tenga conto della PROTEZIONE DELL’AMBIENTE e della PROTEZIONE UMANA;
  • Partecipare alla Giornata di mobilitazione per il Forum Sociale Mondiale del 26 gennaio 2008;
  • Creare un Fondo popolare per la terra e la casa, finanziato dal bilancio pubblico;
  • Creare un fondo di contribuzione imprenditoriale;
  • Definire una normativa statale in base alla quale le imprese garantiscano investimenti nell’habitat, condizioni dignitose per i lavoratori, case per i lavoratori;
  • Censire la popolazione. Fare un censimento per poi riprogettare POLITICHE dello stato che garantiscano processi di INCLUSIONE SOCIALE E EQUITÀ;
  • Priorità all’assegnazione di maggiori investimenti nelle infrastrutture per i servizi e le attrezzature comunitarie;
  • Elaborare strategie per evitare la speculazione;
  • Elaborare una strategia per regolare gli affitti;
  • Creare una RETE fra le organizzazioni sociali;
  • Organizzare esperienze di stages e scambi fra le organizzazioni.
  • Legittimare la produzione sociale dell’habitat, aggregare le esperienze di autogestione, autocostruzione, cooperative e altro;
  • Riprogettare le politiche vigenti dell’IPV adattandole alla realtà della provincia;
  • Interpellare le organizzazioni sociali a livello nazionale e internazionale perché sostengano e partecipino alla lotta.

I sottoscritti approvano e si impegnano: