Home » КАМПАНИЯ ЗА МИР БЕЗ ВЫСЕЛЕНИЙ » Campaign W Nairobi W » Migliorando Korogocho

Mostra/Nascondi il menu

КАМПАНИЯ ЗА МИР БЕЗ ВЫСЕЛЕНИЙ

Migliorando Korogocho

Ci piacerebbe dare con questo qualche aggiornamento sul risanamento di Korogocho, un viaggio che dimostra, secondo noi, che le dinamiche di marginalizzazione, molto comuni nel nostro mondo, possono essere sconfitte e il sogno diventare realtà, come Fra Daniel aveva scritto in uno dei suoi articoli sullo stesso programma di risanamento di Korogocho.

Una delle immagini bibliche che riflettono la realtà della gente di Korogocho è l’esodo a cui fu chiamato il popolo d’Israele per mettersi in cammino e raggiungere la terra promessa. Il viaggio nel deserto non fu facile per questo popolo, molti i peccati, molte le tentazioni di fermarsi e tornare indietro alla schiavitù del faraone; ma l’amore di Dio, la costanza della sua presenza ed il coraggio di Mosè resero questo viaggio possibile. Anche se molte volte vogliamo risparmiarci questo difficile e faticoso viaggio nel deserto … non possiamo evitarlo se vogliamo vivere una vita che abbia un senso.

Approvato il Piano di lavoro per il Programma di risanamento dello slum di Korogocho (KSUP)

La gente di Korogocho ha affrontato molte tappe e molte difficoltà, ma la cosa importante della quale bisogna essere felici è che il processo di risanamento è iniziato ed è ora una realtà che può dare speranza e dignità a queste persone.

Come sapete, dall’anno scorso il risanamento di Korogocho è stato intensificato in seguito ai buoni risultati della campagna per la conversione del debito pubblico del Kenya verso l’Italia. La campagna W Nairobi W era stata avviata nel marzo 2004 e, andando avanti, attraverso molte attività e difficoltà, ha già raggiunto il buon esito di ottenere l’accordo tra il governo italiano e quello keniota per cancellare 44 milioni di euro di debito in favore del popolo del Kenya. L’impegno del governo keniota è di utilizzare questa somma di denaro a sostegno di diversi progetti per il miglioramento della vita del popolo keniota, progetti tra cui figura il risanamento dello slum di Korogocho. Da allora hanno avuto luogo molti incontri per riunire vari ministri del governo keniota e dare inizio a questo risanamento. Questa è stata un’attività in cui il ruolo delle comunità e soprattutto della comunità dei missionari comboniani attraverso Kutoka Network è stato importantissimo ed utilissimo per unire le persone, per sognare con loro ciò che adesso possiamo chiamare realtà!!

E nei fatti, giovedì 2 ottobre, dopo molti incontri e dibattiti il comitato guida del Programma di risanamento dello slum di Korogocho (KSUP) ha approvato il Piano di lavoro per il programma.

È un traguardo che merita attenzione e gratitudine.

Il programma di risanamento per Korogocho è un modo per migliorare le condizioni di vita nell’area. Di fatto, una delle caratteristiche più impressionanti della vita locale è data dagli altissimi tassi di disoccupazione (e sottoccupazione), specialmente tra i giovani. La principale infrastruttura economica esistente nell’area è un grande mercato a Kisumu Ndogo che è proprietà dei residenti. Esso è tuttavia insufficiente per i bisogni della comunità e va sviluppato per poter soddisfare le attese di un più ampio spaccato della popolazione di Nairobi. Le principali attività economiche nei villaggi sono piccole drogherie, chioschi alimentari, bancarelle con abiti di seconda mano, saloni da barbiere e parrucchiere, commercio di oggetti riciclati (provenienti dalla vicina discarica), birrerie illegali ed altre piccole e microimprese. Queste sono comunque notevolmente insufficienti per i bisogni della comunità: per ciò gli alti tassi di disoccupazione e di criminalità.

Le proposte dei residenti

Gli abitanti di Korogocho hanno già visto diverse proposte di miglioramento in passato, ma sempre la maggior parte di loro, quando veniva informata che il programma stava per partire, ha espresso le proprie riserve circa l’intenzione del governo di costruire grattacieli. La maggior parte dei residenti è fortemente a favore dell’idea che innanzitutto il terreno debba essere diviso in lotti, e che i progetti di costruzione vadano lasciati a loro. La loro proposta era che il governo concedesse ai fini dell’edificazione dei prestiti che i residenti sono pronti a ripagare.

In secondo luogo, hanno proposto la creazione di una buona rete stradale e di una rete fognaria vera e propria, nonché di una strada d’accesso tra i palazzi adatta ad evitare la diffusione di incendi. In terzo luogo, si aspettano il ripristino dell’illuminazione stradale per porre un freno alla crescente insicurezza. Hanno inoltre sottolineato l’esigenza di provvedere strutture sanitarie e scolastiche per rimediate all’inadeguatezza o totale assenza di tali strutture in alcuni dei villaggi.

I residenti hanno poi sollevato la preoccupazione che la leadership è uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo, poiché esiste un sistema gerarchico che stabilisce chi costruisce, quando e come. Hanno lamentato che i capi locali curano spesso i propri interessi di proprietari terrieri e ostacolano i progetti governativi di costruzione dei grattacieli per poter esercitare maggiore influenza.

I passi fatti finora

Ecco perché i passi fatti finora in relazione al programma sono stati i seguenti:

* Incontri consultivi con la comunità fra i rappresentanti della comunità, le organizzazioni religiose e l’amministrazione provinciale si sono svolti tra maggio e giugno 2008. Lo scopo degli incontri era sensibilizzare la comunità sul Programma e discutere della partecipazione della comunità.

* L’indagine d’ascolto di Korogocho è stata condotta nel corso di due giorni da una squadra di quattordici osservatori sociali sotto la guida di pianificatori sociali esperti e dello staff del PMU ( Programme Management Unit). Gli studenti erano accompagnati da altrettanti anziani della comunità, due per ognuno degli otto villaggi dello slum di Korogocho. L’indagine comprendeva osservazioni sul campo, interviste informali ad hoc con una più vasta categoria di residenti e sopralluoghi mirati negli otto villaggi. I risultati dell’indagine ispireranno la redazione del piano di risanamento sostenibile integrato.

* Un seminario di sensibilizzazione si è svolto il 7 luglio 2008 al fine di sensibilizzare la comunità sul KSUP e discutere il quadro ed i criteri per fondare un Comitato dei Residenti (CR) della comunità. I partecipanti sono stati scelti in base ai risultati dell’indagine d’ascolto. Il seminario ha offerto la possibilità di dialogo tra il Ministero dell’Amministrazione Locale ( Ministry of Local Government – MoLG), la comunità ed altre parti interessate. I partecipanti includevano: funzionari del MoLG, la Cooperazione Italiana, il Consigliere dell’area, due assistenti capo, organizzazioni a partecipazione comunitaria, organizzazioni religiose (Missionari comboniani, l’Imam e pastori della Chiesa) e più di 30 portavoce della comunità, compresi donne, giovani, proprietari di immobili, proprietari terrieri, disabili ed anziani. Gli obiettivi principali erano: comprendere il processo di risanamento; prepararsi all’elezione del Comitato dei Residenti; costruire consenso nella comunità e consolidare l’impegno della comunità.

* Il Comitato dei Residenti (CR), composto di 48 membri, è stato eletto il 7 agosto con il compito di rappresentare i residenti di ciascun villaggio di Korogocho. L’elezione del CR ha avuto luogo in otto villaggi che fanno parte dell’area di Korogocho. Alla consultazione hanno preso parte otto ufficiali elettorali scelti tra i capi locali in aree confinanti ed otto osservatori neutrali assunti dal PMU ( Programme Management Unit) del MoLG con compiti di supervisione del processo in ciascuno degli otto villaggi. Questo con lo scopo di assicurare un processo trasparente. Il risultato è stata l’elezione di 6 rappresentanti per ciascun villaggio, per un totale di 48 rappresentanti, come stabilito in precedenti riunioni della comunità.

* Un seminario formativo per il Comitato dei Residenti (CR) si è tenuto il 14 e 15 di agosto. Lo scopo del seminario era quello di dare adeguata formazione ai 48 rappresentanti e condurli attraverso un processo di addestramento alla leadership volto a fornirli delle competenze necessarie a guidare la comunità nel corso del programma di risanamento. Gli argomenti affrontati durante il seminario sono stati leadership e comunicazione; il processo di risanamento e il ruolo della comunità in tale processo; varie forme di proprietà terriera; il processo di pianificazione. Il CR ha inoltre eletto 11 rappresentanti a formare il Comitato Esecutivo dei Residenti (CER), compresi il presidente, il tesoriere e il segretario del CER. Il capo dell’area, il consigliere dell’area e il dirigente di cirscoscrizione sono membri ex officio del CER. Nel corso del seminario il CR ha identificato come prioritaria l’attuazione di alcuni progetti a breve termine, compresi serbatoi per l’acqua, un ponte e un centro di orientamento professionale.

Tali processi e attività si sono svolti con l’assistenza e la supervisione di un comitato guida composto di diversi ministeri del governo kenyota, tra cui in particolare il ministero dell’amministrazione locale, il ministero delle finanze, il ministero per gli alloggi, il ministero per le terre. Fanno inoltre parte del comitato guida il consiglio comunale di Nairobi, UN-HABITAT, il comitato dei residenti della comunità, Cooperazione Italiana e i missionari comboniani.

L’esito di queste attività è il piano di lavoro preparato dalle agenzie principali e armonizzato con le proposte e i progetti provenienti da altre parti coinvolte nel corso di un seminario tenutosi il 28 e 29 settembre. A quest’ultimo hanno partecipato il ministero per l’amministrazione locale, il ministero per le terre, il consiglio comunale di Nairobi e UN-HABITAT. Al termine del seminario è stata preparata una bozza del piano di lavoro armonizzato. Questa è stata poi perfezionata e presentata al comitato guida, che l’ha approvata il 2 ottobre. Il piano di lavoro è ora pronto per la fase di attuazione.

Il piano di lavoro per il primo anno

Il piano di lavoro per il primo anno, per sommi capi, è il seguente:

questa fase serve a fornire alla comunità e ai ministeri le risorse necessarie a gestire il programma. Ciò comprende spese logistiche, appoggio alla squadra gestionale e spese di consulenza.

I lavori del primo anno sono legati soprattutto alla raccolta di informazioni dai membri della comunità, informazioni che servirà a formare il punto di partenza del Programma, mettendolo nelle mani della comunità ed evitando che sia visto come il frutto di decisioni calate dall’alto (una prospettiva che metterebbe a rischio le possibilità di successo del programma). Il massimo coinvolgimento comunitario possibile nel programma è fondamentale per garantirne un buon esito. Ciò comprenderà una serie di rilevamenti socio-economici, conteggio delle persone, rilevamenti territoriali, e partecipazione ai processi di pianificazione.

Questo avrà lo scopo di facilitare la partecipazione ai processi di pianificazione per realizzare gli obiettivi del Programma e garantire armonia nella comunità, allo scopo di assicurare il buon esito della fase di attuazione del Programma.

Per fornire ai ministeri coinvolti ed alla comunità dei beneficiari gli strumenti che riterranno più appropriati all’attuazione del Programma.

Questa voce comprende la fase di attuazione dei lavori per costruire un ponte pedonale su uno dei fiumi, lavori che la comunità ha indicato come progetto a breve termine.

La comunità è in attesa e dev’essere coinvolta il più possibile

La comunità attende i risultati di questo progetto di risanamento e di sapere quanto verrà coinvolta; dev’essere coinvolta il più possibile.

Nonostante segua la scia dei programmi di risanamento fallimentari che l’hanno preceduto, il KSUP può, ci auguriamo, diventare il modello di un metodo partecipativo volto a migliorare la vita delle persone ed i loro insediamenti. Può anche diventare un approccio al patrocinio della causa dell’eliminazione della povertà e di una più giusta ridistribuzione delle risorse.

Questo può apparire un bel sogno, difficile però da realizzare a causa delle vicissitudini dell’economia globale e della crescente emarginazione dei poveri, ma è un sogno che dovrebbe diventare realtà se crediamo che ognuno di noi ha il diritto di vivere e di godere delle ricchezze che Dio ha dato all’umanità.

Padre Paolo e Padre John

St. John Korogocho

Il Vangelo nella discarica, Lettere da Korogocho, baraccopoli africana

di Daniele Moschetti (con la collaborazione di P.Alex Zanotelli e Don Luigi Ciotti):