Messico, Caballo Blanco si ritira ma minaccia di tornare alla carica
Goldgroup ritira il progetto minerario Caballo Blanco di fronte alla SEMARNAT in quanto nocivo per l'ambiente e non sostenuto dal popolo veracruzano.Il primo round lo vince la società civile. L'impresa minaccia di presentarlo nuovamente al governo di EPN.
Alla fine, dopo quasi 9 mesi dalla presentazione della Manifestazione di Impatto Ambientale (MIA) del progetto minerario Caballo Blanco alla SEMARNAT, l'impresa decide di ritirarlo di fronte alla forza dei pareri di esperti scientifici che hanno evidenziato in modo incontrastabile che quel documento mentiva, perché l'impresa rendeva conto esclusivamente delle prima fase delle attività estrattive, ma non dell'impatto del progetto nel suo insieme (55mila ettari); ha omesso l'influenza dei fenomeni naturali della zona, unici a livello mondiale: il passaggio di 5 milioni di rapaci migratori all'anno in un corridoio largo meno di 20 km, la presenza di cicadee di 2500 anni d'età, e degli ultimi superstiti dei boschi di querce tropicali che ospitano la fauna silvestre in pericolo d'estinzione.
Malgrado tutti gli argomenti scientifici relativi alla MIA, la SEMARNAT non è stata capace di stabilire la non sostenibilità di questo progetto, e di negare l'autorizzazione per la sua evidente contraddizione con le leggi ambientali, l'ecocidio e l’attentato ai danni di specie in pericolo di estinzione nella zona e ancora, per la falsità delle informazioni fornite dall'azienda sull'impatto ambientale reale che avrebbe provocato già nelle prime fasi di sfruttamento. Perciò è deplorevole il fatto che sia la SEMARNAT che la PROFEPA anziché considerare i risultati scientifici, le esigenze sociali e l'applicazione della legge, abbiano privilegiati gli interessi dell'impresa, esaurendo i tempi legali massimi di questo procedimento, e, infine, abbiano avuto una capacità di attuazione nulla, tanto che sono stati incapaci di emettere la risoluzione negativa che meritava il progetto minerario Caballo Blanco. La PROFEPA, in particolare, non ha mai tenuto in considerazione la denuncia popolare dei danni che causerebbe la costruzione di gallerie, nonostante sia stata documentata la violazione delle norme ambientali, così come l'obbligo legale dell'impresa a presentare una MIA per l’insieme delle attività di prospezione e non solo per l’attività di apertura delle gallerie, cosa che mostra come l'impresa continui nell’illegalità con la complicità delle autorità federali.
Esprimiamo la nostra riconoscenza per l’impegno della società civile e della comunità scientifica che hanno accompagnato questo processo per non permettere che la miniera tossica si installi nel nostro stato, alle casalinghe, studenti, lavoratori, professionisti, organizzazioni civili, e a tutti quelli che hanno firmato il Patto per una Veracruz Libera dalla Miniera Tossica. Allo stesso tempo, al Governo e al Congresso che sono stati all'altezza delle esigenze della società civile di Veracruz. Nondimeno, facciamo appello a restare in stato di allerta rispetto alla dichiarazione pubblica della Goldgroup, che ha dichiarato che presenterà nuovamente questo progetto minerario appena cambierà lo scenario politico del Paese e il Signor Enrique Peña Nieto assumerà la direzione del governo nazionale.
Facciamo appello a lui fin da ora, perché rispetti la sovranità statale, tenga conto delle legittime esigenze sociali e non faccia caso agli interessi privati che si vorrebbero imporre tramite il suo potere.
Effettivamente, la Camera Mineraria del Messico ha focalizzato i suoi sforzi e le sue risorse per manipolare i candidati, oggi funzionari e rappresentanti popolari eletti, per vendere loro la falsa idea che la miniera può essere indubbiamente sostenibile. Invece, com'è stato dimostrato in tutta l’America latina, la miniera tossica non è, né sarà mai sostenibile, ma, piuttosto, “ecocida” e letale per la popolazione. Il progetto minerario Caballo Blanco non si può considerare come progetto sostenibile perché, per estrarre una quantità d'oro inferiore a 1 metro cubo e altrettanto d'argento, in sette anni distruggerebbe le risorse naturali dei messicani, utilizzando 35mila tonnellate di esplosivo, 7mila tonnellate di cianuro, 10.220 milioni di litri d'acqua, 144 milioni di litri di gasolio per rimuovere 120 milioni di tonnellate di materiale roccioso e suolo. In sette anni le imprese canadesi massacrerebbero tutto il patrimonio naturale costruito in milioni di anni, danneggerebbero la salute e il tessuto sociale delle comunità vicine al progetto; e stabilirebbero precedenti di quest'attività estrattiva nel territorio di Veracruz.
Inoltre, il progetto minerario Caballo Blanco ha la particolarità di contravvenire agli accordi internazionali sottoscritti dal nostro Paese in tema di sicurezza nucleare, in quanto il progetto si ubica a meno di 3 km dalla centrale elettronucleare Laguna verde, a 2 km dai gasdotti della PEMEX che alimentano l'industria del nord del Paese e a 500 m dalle linee ad alta tensione della CFE. NESSUN PAESE AL MONDO HA APPROVATO un progetto di questa portata vicino a una centrale elettronucleare e in una zona colpita regolarmente da uragani di intensità crescente causata dal cambio climatico.
Partendo da quanto esposto e in base ai propri argomenti scientifici che vertono sull'analisi della MIA del progetto Caballo Blanco, i quali ridimensionano il valore ecologico, storico, archeologico, turistico e culturale della regione, tale zona deve essere dichiarata “Area Naturale Protetta”. Inoltre,
in virtù dell'ubicazione a meno di 3 km dalla centrale nucleare, la zona deve restare protetta con il divieto di attività mineraria nel raggio di sicurezza intorno alla centrale nucleare.