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La partecipazione degli abitanti al FSM 2007

I. Scheda di analisi sui terreni del FSM 2007 Kenya, povertà e corruzione come eredità del colonialismo La Repubblica del Kenya si trova nell'Africa dell'est e confina con la Somalia, l'Etiopia, il Sudan, l'Uganda e la Tanzania. È bordata dall'oceano indiano e ha una superficie di 580 000 km². La sua capitale è Nairobi. I suoi quasi 35 milioni di abitanti appartengono a diverse etnie con una prevalenza dei Kikuyu (22%) Luhya (14%) e Luo (13%). La speranza di vita alla nascita è di inferiore ai 49 anni. L'Inglese ed il Kiswahili sono le lingue ufficiali, ma sono molto diffuse parecchie lingue indigene. In quanto alle religioni, il Protestantesimo e la Chiesa cattolica romana riguardano il 66%, le Credenze indigene il 26%, l'Islam il 6%, altre 2%. La storia coloniale del Kenya iniziò con la creazione di un protettorato tedesco su delle proprietà del sultano di Zanzibar, seguito dall'arrivo della British East Africa Company nel 1888. La ribellione Mau Mau alla legge coloniale britannica (1952-59) fu seguita dall'ascesa al potere del Kenya African National Union, KANU, di Jomo Kenyatta, membro della tribù dei Kikuyu, che formò il primo governo poco dopo l'indipendenza del paese il 12 dicembre 1963. Un anno più tardi, Kenyatta diventava il primo Presidente della Repubblica. Alla sua morte (1978) il vicepresidente Daniele Arap Moi, candidato unico, fu eletto presidente. Dopo avere respinto la norma sul partito unico, nel dicembre 1992 le prime elezioni multi-partitiche diedero al KANU la maggioranza dei seggi e Moi fu rieletto con un mandato di cinque anni, mentre i partiti di opposizione ottennero circa il 45% dei seggi parlamentari. Il numero dei partiti politici passò di 11 a 26 seguito di una liberalizzazione nel novembre 1997. Dopo una vittoria di misura alle elezioni del dicembre 1997, il KANU conservò la maggioranza parlamentare, e Moi fu nuovamente eletto. Non potendo ripresentarsi costituzionalmente nel dicembre 2002, Moi tentò senza successo di fare di Uhuru Kenyatta, figlio del primo presidente del Kenya, il suo successore. Ma la Rainbow Coalition, coalizione eterogenea di partiti di opposizione, vinse le elezioni, ed il suo capo, Mwai Kibaki, ex vicepresidente di Moi, fu eletto Presidente con una larga maggioranza. Il 21 novembre 2005, un progetto di riforma costituzionale, sostenuto da un governo nuovamente sotto accusa per la corruzione di alcuni suoi componenti, è stato respinto per via referendaria. Prossime elezioni del Presidente e del Parlamento nel 2007. L'economia Regolata in Scellini (1 Euro = 91 Scellini), l'economia del Kenya ha avuto un tasso di crescita del 5,8% nel 2005, ma i disoccupati e le persone al disotto della linea di povertà sono più del 50%. Le cause principali sono da ricercare nell'eredità coloniale britannica, sostituita dal peso del debito estero del Kenya, che ha raggiunto nel 2005 quasi 7.400 milioni USD, e dal debito pubblico, più del 50% del PIL nel 2005. Da aggiungere la corruzione che continua a colpire la vita privata e pubblica del paese malgrado gli sforzi apparentemente condotti anche al livello istituzionale. Fonti: CIA: The Worldfactbook Histoire du Kenya BBC: Country profile Kenya Nairobi, città divisa e di baraccopoli Nairobi (dal termine Masai "Enkarenairobi" cioè "acqua fresca") è nata nel 1899 come deposito dell'Uganda Railway, per diventare la capitale del Protettorato dell'Africa britannica dell'est nel 1907 e, nel 1963, capitale del Kenya indipendente. La capitale conta oggi, nella realtà, circa 4 milioni di abitanti, di cui 2,5 milioni vivono precariamente in 200 baraccopoli confinate nel 5% della superficie della città. Quasi l'80% dei baraccati sono inquilini di "proprietari" che, in generale, vivono fuori delle baraccopoli. Questa precarietà è accresciuta dal fatto che la maggior parte della terra è di proprietà pubblica, eredità della Land Crown britannica, questione che ci rinvia alla mancata riforma fondiaria, uno dei temi fondamentali del dibattito politico. All'incrocio dei traffici commerciali e finanziari dell'Africa dell'est, e sede delle più importanti entità economiche internazionali, Nairobi ospita una classe media molto ricca che vive nel lusso. Inoltre, la presenza delle strutture delle Nazioni Unite, particolarmente di UN-Habitat, sostiene la presenza di migliaia di ong, specializzate in ogni campo, ma non sempre in buona fede. La forza di attrazione della città, che ha un tasso di crescita stimata di 600 persone al giorno, e la divisione netta tra ricchi e poveri, diventa causa primaria della violenza e dell'insicurezza urbana, ma anche di pesanti processi di trasformazione urbanistica. Gli abitanti di Nairobi ed il FSM Il Comitato organizzatore kenyano ha sviluppato un grande sforzo sul piano della logistica, della ricerca di finanziamenti e dei rapporti istituzionali, con risultati che, anche a causa degli handicap di partenza, non sono del tutto soddisfacenti. D'altra parte, sembra che ci siano delle difficoltà abbastanza gravi sul piano della comunicazione mediatica e con la popolazione, particolarmente nelle baraccopoli. Difatti, finora, i media hanno sottolineato piuttosto gli aspetti economici del FSM, lasciando in secondo piano la questione sociale e politica. Anche il municipio di Nairobi sembra non avere compreso (o non volere comprendere?) il potenziale trasformatore del FSM. Si tratta di questioni da seguire, tenendo conto che queste difficoltà sono in parte da iscrivere ai ritardi dovuti alla battaglia che ha portato alla costituzione di un Comitato organizzatore locale che non è veramente unitario. In questa cornice, è difficile pensare che ci sarà una grande partecipazione popolare al FSM. Malgrado tutto, ci sono dei segnali positivi, particolarmente quelli che provengono dai nostri partner del Kutoka Parish Network che sta conducendo una vera campagna di sensibilizzazione nelle baraccopoli, cominciata durante Africités (settembre 2006). In quella occasione hanno difatti organizzato un parallelo Foro degli Slums che ha catalizzato la partecipazione e l'attenzione di migliaia di abitanti. Altre iniziative sono state programmate prima di e durante il FSM (incontri, feste, una Maratona delle baraccopoli). Abbassata la tariffa di entrata: il WSF 2007 diventa più aperto La richiesta della Piattaforma ecumenica, del Kutoka Parish Network e dell'International Alliance of Inhabitants di istituire un tariffa ridotta per l'ingresso alle iniziative del WSF è stata accettata dal Consiglio Internazionale del WSF. È stata infatti istituita una tariffa ridotta d'ingresso al Forum per studenti africani e disoccupati di 50 scellini al giorno (0,55euro) e sarà inoltre disponibile un fondo di solidarietà per chi non dovesse riuscire a pagare nemmeno questa. Pur essendo consapevoli dei problemi economici del Forum, questi soggetti avevano sottolineato il rischio di trasformare il Forum in un processo esclusivo. La tariffa per gli africani, 7 dollari, era infatti troppo alta per gli abitanti delle baraccopoli e i poveri che combattono ogni giorno per un mondo migliore. In Kenya, secondo i dati delle Nazioni Unite, il 56% della popolazione vive con meno di un dollaro al giorno. Perciò quella tariffa avrebbe compromesso seriamente la partecipazione al Social forum proprio di quelle persone per cui il Forum stesso è stato creato. Perciò i promotori della riduzione tariffaria considerano molto positivamente questa scelta perché consentirà anche ai singoli di partecipare, non solo alle persone sponsorizzate da organizzazioni con possibilità finanziarie. Inoltre, l'abbassamento della tariffa non comprometterà il bilancio perché aumenterà la partecipazione. II. La Campagna W Nairobi W : primi successi moltiplicatori Tenuto conto che gli abitanti poveri sono considerati in generale meno degli animali che vivono nel Parco Nazionale di Nairobi, le demolizioni e gli sgomberi sono all'ordine del giorno. L'ultima ondata è stata scatenata nel marzo 2004, quando il governo annunciò l'arrivo dei bulldozer in parecchie baraccopoli (tra le quali: Kibera, Korogocho, Kahawa Soweto, Kamae, Kware, Kamwanya, Kanguku, Kandutu, City Cotton, Mutumba, Kareru, Kirigu, Muria-Mbogo, Mutego, Njiku), per favorire la costruzione di un'autostrada e la messa in sicurezza della ferrovia e della linea elettrica. Anziché battere in ritirata come in altre occasioni, gli abitanti di alcune baraccopoli, sostenuti dal Kutoka Parish Network, coordinamento delle parrocchie cattoliche, e con l'appoggio dell’IAI, decisero di resistere proponendo delle alternative rispettose dell'art. 11 PIDESC. Ecco dunque la nascita della Campagna W Nairobi W che, nel quadro della Campagna Sfratti Zero, grazie alla mobilitazione locale ed alla solidarietà internazionale, è riuscita a bloccare gli sgomberi. Finalmente, il 27/10/06, c'è stata la firma dell'accordo per la conversione del debito del Kenya con l'Italia, 44 milioni Euro, per la realizzazione di programmi di lotta contro la povertà urbana e rurale in un contesto di partecipazione sociale. È vero che occorrono altri passaggi (accordo sulla sperimentazione della proprietà collettiva della terra), ma W Nairobi W segna oramai una tappa strategica che potrebbe fare scuola per altri paesi. Da notare che, finora, le ong impegnate nel campo dell'alloggio proponevano interventi di sussidiarietà rispetto alla mancanza di intervento pubblico, dunque, in generale, senza contestare le linee di fondo dettate dal FMI e dalla Banca Mondiale. Si tratta di una questione dibattuta, particolarmente, col Pamoja Trust, partner di Shack and Dwellers International che sembra rifiutare, ad esempio, dei negoziati più politici come quelli per la costituzione dei Fondi popolari per la terra e l'alloggio finanziati dalla cancellazione del debito estero. III. Radicamento ed autonomia IAI nelle dinamiche del FSM Fin dalla sua costituzione, condividendone i principi, IAI partecipa alle attività del FSM. Di conseguenza, pur mantenendo la propria autonomia, IAI porta il proprio valore aggiunto ai vari livelli di questa dinamica, dai FSM ai FS regionali e tematici, considerata una degli elementi prioritari per catalizzare l'attenzione delle organizzazioni di abitanti e dei movimenti sociali urbani, oltre che per costruire degli scambi e delle alleanze con altri soggetti (universitari, ong, autorità locali, contadini, lavoratori, ecc.). Questa presenza attiva ha contribuito a dare una visibilità ed un riconoscimento enorme alle proposte IAI, particolarmente la Campagna Sfratti Zero e l'UPU, posizionando IAI come rete internazionale che sta costruendo uno spazio unitario, solidale e globale dei movimenti sociali urbani. E' difficile dire se ne consegue la piena coscienza che, da questo tipo di iniziativa apparentemente limitata che abbiamo lanciato, stiamo contribuendo alla costruzione della Via Urbana. Ma la sfida è stata lanciata e alcune tappe sono state percorse. Durante il 2006 IAI ha partecipato, con risultati diversi, come è possibile leggere su www.habitants.org , a: • FSM policentrico (Caracas, gennaio); • FSM policentrico (Bamako, gennaio); • FSE (Atene, maggio); • FS delle migrazioni (Madrid, giugno); • FSC (Martinica, luglio); • FS di Russia (San Pietroburgo, luglio); • FS di Porto Rico (Porto Rico, novembre). Bisogna notare anche la partecipazione dei membri IAI a certi FS territoriali e nazionali, soprattutto in America Latina, nonché al X Congresso del FCOC (Niteroi, Brasil). Seguendo questa stessa linea IAI ha partecipato anche ad altri fori internazionali: • Foro delle Autorità Locali di Periferia-FALP (Nanterre, marzo); • Foro Urbano Mondiale (Vancouver, giugno); • Commissione della Verità (Cleveland, luglio); • Africités (Nairobi, settembre). Allo stesso tempo, IAI ha cominciato a lavorare alla formazione dei leader sociali urbani capaci di riferirsi alle dinamiche altermondialiste attraverso l'attivazione dell'Università Popolare Urbana, e particolarmente del primo corso internazionale (Buenos Aires, maggio). IV. Le decisioni del Consiglio Internazionale del FSM: l'evoluzione che potrebbe fare la differenza La valutazione positiva di questa attività ha portato, quest'anno, all'approvazione all'unanimità (salvo la contrarietà del rappresentante HIC) della candidatura IAI in seno al Consiglio Internazionale del FSM. In particolare, IAI si è inserita nel Gruppo di lavoro sulla Metodologia. Questa presenza offre la possibilità di intervenire meglio nelle fasi preparatorie, sostenendo una più grande apertura alla partecipazione delle organizzazioni degli abitanti ed attenzione per le questioni abitative ed urbane. Su queste basi, e sulla base dell'analisi del terreno condivisa coi propripartner di Nairobi, durante la riunione del CI FSM (Parma, 10-12 ottobre 2006) IAI ha criticato un certo atteggiamento elitario che rischiava di escludere gli abitanti delle baraccopoli dal FSM. Da sottolineare le principali decisioni assunte: • Approvazione dei 9 obiettivi generali intorno ai quali saranno organizzate le attività proposte dalle organizzazioni che partecipano al FSM. IAI è riuscita ad inserire il "diritto all'alloggio" nel n. 6. • Diffusione dell'Appello ad una giornata di mobilitazione mondiale nel 2008 che avrà luogo in concomitanza con la data del Foro di Davos, sui temi e i contenuti definiti dai soggetti implicati. Questa giornata, una vera prima, sostituirà il FSM tradizionale, che riapparirà invece nel 2009. Si tratta di un'evoluzione del FSM, sostenuta da IAI che, pur mantenendo il principio fondatore di spazio aperto, confronta le organizzazioni con la necessità di cominciare ad agire, non solo a dibattere, in maniera solidale e coordinata a livello globale per provare ad essere vere controparti rispetto alle istituzioni ed ai poteri internazionali. Per comprendere meglio, si tratta di una sfida stessa per IAI, che dovrà porsi la domanda come coordinare le Giornate Mondiali Sfratti Zero , organizzate ogni anno durante il mese di ottobre, al gennaio 2008, approfittando della scadenza altermondista per iniziative più puntuali e coordinate con altri soggetti. Perciò, IAI si è inserita nel gruppo di lavoro sulla Giornata di mobilitazione. V. Sfide interne ed esterne Il Comitato di Coordinamento IAI IAI parteciperà al prossimo FSM di Nairobi con maggiore coscienza delle sfide interne ed esterne da dibattere a sostegno delle proposte basate sulla propria Carta dei Principi Fondatori, in maniera coerente con l'evoluzione organizzativa di questo spazio internazionale di abitanti. Perciò IAI ha previsto l'organizzazione della riunione annuale del proprio Comitato di Coordinamentoper discutere prioritariamente: • valutazione IAI rispetto alla Carta dei principi ed al programma; • bilancio finanziario consuntivo 2006 e preventivo 2007; • la Campagna Sfratti Zero; • l'Università Popolare Urbana; • le strutture IAI; • le alleanze e le partnership con le reti che operano nel settore abitativo / habitat (No-Vox, SDI, COHRE, Swedish Cooperative Centre, HIC, ecc.) e con altri soggetti (FAL, FALP, Università, ecc.); • prospettive strategiche e programma di attività 2007/08 a livello globale e regionale (costruzione della Via Urbana, Assemblea mondiale degli abitanti, progetti regionali, ecc.); La partecipazione al FSM 2007 Il FSM 2007 presenta un'importante novità: mentre i primi tre giorni sono disponibili per le iniziative puntuali, il quarto dovrebbe servire all'articolazione delle convergenze in vista di campagne, lotte ed agenda comuni, particolarmente in vista della Giornata mondiale di mobilitazione del gennaio 2008. Qui sotto gli spazi approvati dal CI FSM: 1. costruzione di un mondo di pace, di giustizia, di etica e di rispetto delle diverse spiritualità; 2. liberazione del mondo dal dominio del capitale multinazionale e finanziario; 3. assicurare l'accesso universale e sostenibile ai beni comuni dell'umanità e della natura; 4. democratizzazione della conoscenza e dell'informazione; 5. assicurare la dignità, difendere la diversità, garantire l'uguaglianza di genere ed eliminare tutte le forme di discriminazione; 6. garantire i diritti economici, sociali, umani e culturali, in particolare il diritto alla sanità, all'educazione, all'alloggio, al lavoro ed al lavoro dignitoso; 7. costruire un ordine mondiale basato sulla sovranità, l'autodeterminazione ed i diritti dei popoli; 8. costruire un'economia sostenibile e centrata sui popoli; 9. costruire delle strutture politiche realmente democratiche e delle istituzioni con la piena partecipazione del popolo sulle decisioni ed il controllo degli affari pubblici e delle risorse. IAI ha iscritto alcune iniziative al FSM 21/01: la Campagna Sfratti Zero : dell'insediamento del sistema di allerta internazionale ai primi risultati delle mobilitazioni solidali. • 22/01: I Fondi Popolari per la Terra e la Casa , strumento innovativo per sviluppare il servizio pubblico dell'alloggio e promuovere la sicurezza abitativa con la cooperazione (FAL, FALP, FAMSI, Centro Cooperativo svedese, ecc.). • 24/01: Le Giornate mondiali di mobilitazione per il diritto all'alloggio 2007/08 (proposto a FAL, No-Vox, SDI, COHRE, HIC, ecc.), la solidarietà senza frontiere che diventa forza di alternativa globale. Sono previste ulteriori riunioni, vedi programma del FSM , a cui parteciperanno i membri IAI, particolarmente nei seguenti campi: diritto alla città, debito estero, formazione, informazione, eccetera. Lo Spazio Urbano al FSM Bisogna tenere conto che IAI ha concordato con altre reti (AITEC, FAL, HIC, Caucus della Dignità Umana / Diritti dell'uomo) la costituzione di un punto di riferimento sui temi urbani al FSM di diverse attività in un solo centro o "spot", una tenda o uno spazio unico, allo stadio Moi di Nairobi, sede del FSM 2007. Il punto di riferimento sarebbe creato allo scopo di offrire sostegno ed assistenza alle organizzazioni che vogliano comunicare e condividere le loro strategie, le loro necessità, le loro competenze ed i loro messaggi così come per la formulazione di campagne congiunte. Lo “Spot Urbano” contribuirà alla confluenza di un vasto numero di organizzazioni attorno ad un ventaglio di temi e di argomenti, per esempio gli sfratti, l'accesso alla terra, all'acqua, il risanamento, l'alloggio adeguato, le città inclusive, il risparmio comunitario, lo sviluppo sostenibile ed il diritto alla città. Si svolgeranno anche varie attività e servizi, per esempio dei dibattiti, delle discussioni, delle formazioni, degli orientamenti tecnici e delle assemblee. Visibilità IAI Quest'anno IAI sarà più visibile al FSM non soltanto grazie alla partecipazione politica, ma anchecon la realizzazione e diffusione di: • DVD plurilingue (inglese, francese, spagnolo) di presentazione IAI (generale, capitoli: UPU, Campagna Sfratti Zero) • Magliette con il logo IAI-Campagna Sfratti Zero vincitore del Concorso internazionale • Bollettino IAI speciale FSM 2007 - Verso la Via Urbana Logistica La sede principale delle manifestazioni del Foro Sociale Mondiale 2007 sarà il centro sportivo internazionale "Moi" di Kasarani, a circa 10 chilometri al Nord-est del centro città di Nairobi, non lontano dalla baraccopoli di Korogocho. Le cerimonie di apertura e di chiusura saranno tenute al parco di Uhuru al centro di Nairobi. Potete trovare tutte le notizie (inglese, francese, spagnolo, kiswahili) su sito La delegazione IAI sarà alloggiata al: Flora Hostel, 5, Ngong Viale P.O. Box 49865 Nairobi tel. +254 (0) 20 2723013/87 VI. Allegati FSM 2007: vedete gli spazi definiti a Nairobi Durante la riunione del Consiglio internazionale del FSM che si è riunito a Parma, in Italia, è stato presentato il risultato finale della consultazione sulle azioni, le campagne e le lotte, preparatorie del programma dell'evento di Nairobi.. La consultazione che si è tenuta da giugno ad agosto, ha reso possibile l'identificazione di 9 obiettivi generali intorno dai quali saranno organizzati le attività proposte dalle organizzazioni che partecipano del FSM. Li riportiamo qui sotto: 1. costruzione di un mondo di pace, di giustizia, di etica e di rispetto delle diverse spiritualità; 2. liberazione del mondo del dominio del capitale multinazionale e finanziario; 3. assicurare l'accesso universale e sostenibile ai beni comuni dell'umanità e della natura; 4. democratizzazione della conoscenza e delle informazioni; 5. assicurare la dignità, difendere la diversità, garantire l'uguaglianza di genere ed eliminare tutte le forme di discriminazione; 6. garantire i diritti economici, sociali, umani e culturali, in particolare il diritto alla sanità, all'educazione, all'alloggio, al lavoro ed all'al lavoro dignitoso; 7. costruire un ordine mondiale basato sulla sovranità, l'autodeterminazione ed i diritti dei popoli; 8. costruire un'economia duratura e centrata sui popoli; 9. costruire delle strutture politiche realmente democratiche e delle istituzioni con la piena partecipazione del popolo sulle decisioni ed il controllo degli affari pubblici e delle risorse. Per saperne di più sul FSM 2007 a Nairobi visitate il sito web: sito Nota informativa del Consiglio internazionale del Foro sociale mondiale (Parma, Italia, 10-12 ottobre 2006) 1. Dal 20 al 25 gennaio 2007 avrà luogo la settima edizione del Foro sociale mondiale a Nairobi, in Kenya. Abbiamo avanzato la preparazione di questo avvenimento e rafforziamo il nostro impegno affinché sia un momento importante del processo del Foro sociale mondiale. Invitiamo tutte e tutti a raggiungerci a Nairobi. 2. Il Foro sociale mondiale è un processo innovatore che continua la sua espansione ed il suo approfondimento attraverso eventi mondiali, regionali, nazionali, locali e tematici, così come attraverso le lotte, campagne ed azioni che riaffermano il nostro impegno per un altro mondo possibile, necessario ed urgente. 3. Durante il 2007, continueremo a condividere le nostre energie, il nostro tempo e le nostre risorse per consolidare la ricchezza e la diversità di questo processo. Perciò favoriremo la creazione di un gruppo di lavoro di organizzazioni e di movimenti per facilitare l’organizzazione di una giornata di mobilitazioni mondiali nel 2008 che avrà luogo attorno alla data del Foro Mondiale di Davos. Lavoreremo affinché questa giornata mondiale si svolga in tutto il mondo, coi temi e i contenuti definiti dagli attori implicati. Il Foro di Nairobi sarà lo spazio privilegiato affinché i partecipanti dibattano, contribuiscano ed arricchiscono questa iniziativa e si impegnino al suo sviluppo. 4. Favoriremo la creazione di due gruppi di lavoro per l’implementazione delle raccomandazioni adottate dal Consiglio internazionale, relative alla facilitazione del processo, la comunicazione interna ed esterna, e particolarmente fino a Nairobi. Le Commissioni attuali continueranno la loro attività prima, durante e dopo Nairobi. 5. Questo processo ci condurrà a ritrovarci con rinnovata energia e capacità di mobilitazione in una nuova edizione mondiale del Foro Sociale nel 2009. Parma, il 12 ottobre 2006

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