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FSM 2009: la leva unitaria degli abitanti per uscire dalla crisi globale

Domanda chiave: gli abitanti sono pronti ad affrontare la crisi?

La crisi è fonte di cambiamento drastico, ma siamo pronti ad affrontarla con proposte unitarie capaci di unire le resistenze e le alternative?

Come sottolineava il geografo marxista David Harvey nel suo intervento al seminario sul diritto alla città, si tratta della crisi più grave e più strutturalmente radicata nell’urbano della storia moderna. Di conseguenza, i movimenti sociali potrebbero attaccarne le radici in base al diritto all’alloggio e alla città? Come? Con chi? Quando?

Queste sono le domande chiave ribadite dalle migliaia di partecipanti alle decine d’iniziative, svoltesi durante il FSM di Belém, soprattutto nella Tenda Urbana, e che hanno suscitato risposte interessanti.

Impatto reale sugli abitanti, i dati nascosti della crisi globale

Il fatto che si tratti di una sfida strategica è dimostrato dai dati, spesso nascosti, di cui ci parla Cesare Ottolini, coordinatore IAI, durante la sessione plenaria del FAL-FALA. Il fallimento del modello neoliberale provoca a livello urbano un numero di senzatetto ormai pari a più di 1.2 miliardi e che dovrebbe arrivare a 1.9 miliardi entro il 2020, un record raggiunto grazie all’ondata massiccia di sfratti e alla valorizzazione del capitale nei territori, nonché alle sue crisi cicliche.

Il fatto che si tratti di una crisi globale della strategia neoliberale, e non soltanto della 378ma crisi finanziaria dal 1970 a oggi, è dimostrato dalla quantità di prodotti derivati in circolazione, un buco che ha superato 1.144 quadriliardi di dollari, ossia 22 volte il PIL di tutto il pianeta, cioè 190.000 dollari per abitante della Terra o ancora 15.5 volte il valore immobiliare globale.

Questi dati non sono astratti. Il loro impatto sulla vita degli abitanti è stato illustrato con forza dalle opere presentate nell’ambito del video concorso organizzato da IAI e proiettate in anteprima mondiale nella Tenda Urbana del FSM.

Alcune risposte in via d’elaborazione

Queste ripercussioni esigono delle risposte, com’è stato chiesto dai presenti al seminario sulla Campagna Sfratti Zero, arrivati da ogni parte del mondo,. Da sottolineare che alcune risposte sono già in marcia a diversi livelli: la resistenza contro le ruspe a New Orleans, la ricostruzione autogestita dalla Coophabitat a Santo Domingo, il controllo popolare sui fondi, liberati dal servizio sul debito estero, per il recupero della baraccopoli di Korogocho a Nairobi.

Si tratta di risposte che propongono delle alleanze, sostenute in concreto da alcune istituzioni, come ad esempio: Catherine Peyge, la sindaco che ha cercato di liberare Bobigny dagli sfratti attraverso delle ordinanze; la disponibilità di Jean-Pierre Elong M'Bassy, segretario generale delle Città e degli Enti locali uniti d’Africa; l’impegno solidale contro gli sfratti di Yves Cabannes, presidente dell’AGFE di UN-Habitat. A questo proposito, bisogna sottolineare altresì l’accordo raggiunto tra IAI e Dignity International che mira a ottenere un impegno comune su questo fronte.

Le convergenze urbane, formidabile terreno d’intesa per l’Assemblea mondiale degli abitanti

Si tratta di alleanze incentrate su un dialogo che potenzia lo status degli abitanti e, quindi, l’espressione indipendente della loro voce, finora troppo spesso espropriata.

Di qui l’importanza della creazione dell’Assemblea mondiale degli Abitanti prevista per il 2011, proposta alla quale hanno aderito più di 120 organizzazioni di tutto il mondo, durante il FSE di Malmo e al FSA in Guatemala nel 2008, e che gode del sostegno di tutte le organizzazioni e reti di abitanti, dei movimenti sociali urbani e delle ONG nonché degli enti locali del FAL-FALA, e approvata nel documento delle «convergenze urbane » durante l’ultima giornata del FSM di Belém.

Ecco dunque un formidabile terreno d’intesa che potrebbe risultare più efficace di quelli creati in occasione dei precedenti FSM, se sviluppato collettivamente in tutte le sue dimensioni: scambi d’esperienze, condivisione di analisi, piattaforme unitarie g-locali.

In altri termini, la tappa di Belém ha consolidato la proposta di creazione di un corpo ‘abitanti’ globale, i cui Comitati unitari di Promozione dell’Assemblea mondiale dovrebbero rappresentare l’intelligenza collettiva.

Per questi motivi, e considerando che in questo momento tale proposta è più radicata in America Latina e in Europa, IAI ha deciso di sostenere il consolidamento in Africa e in Asia, in particolare appoggiando iniziative sulla partecipazione degli abitanti alla costruzione delle città, nonché alcune Campagne Sfratti Zero .

In questo contesto si inserisce, tra l’altro, l’organizzazione dei workshop degli abitanti in Sudafrica/Zimbabwe e a Canton previsti per il 2009.

Verso l'Assemblea mondiale, leva rispettosa ed efficace.

Bisogna sottolineare che questa dinamica a medio/lungo termine è utile, soprattutto per il suo legame con i movimenti altermondisti che si mobilitano contro la crisi globale e a cui le organizzazioni di abitanti partecipano sulla base dell’Appello lanciato durante il G-20 del novembre 2008: Costruire ora un Patto Sociale Globale per un Habitat Giusto e Sostenibile!

Questo legame è effettivamente strategico nell’ambito della creazione di una piattaforma globale, punto d’incontro tra la dimensione del diritto e la dimensione anticiclica sostenuta dalle politiche pubbliche, volta a migliorare le condizioni abitative e il diritto alla città per l’1.2 miliardi di senzatetto e mal alloggiati.

In questo modo, la mobilitazione degli abitanti potrebbe sviluppare tutte le sue potenzialità in quanto leva strategica per uscire dalla crisi globale in modo alternativo.

La prossima tappa prevede di verificare e rafforzare questa dinamica in occasione delle Giornate Internazionali degli Abitanti (Bobigny, Francia, settembre 2009) dove si riunirà, tra l'altro, il Comitato promotore unitario dell’Assemblea mondiale.

A seguire, le Giornate Mondiali Sfratti Zero di ottobre.